sabato 9 novembre 2013

Siddhartha



Dopo tanto ecco l'avventura in totale solitaria. Perché è vero, sono un dannato ramingo, ma gira gira mi son ritrovato sempre a viaggiare con  una compagna, la vita e la mia cultura italiana mi ha sempre messo al fianco belle e temibile donne, più o meno adatte, più o meno sbagliate per me. Ammetto che avevo sognato di fare questo viaggio con mia moglie per tutto l’anno invece le cose sono andate diversamente…
Ora sono qui su un altro treno, che è soltanto il decimo del mnio viaggio, non poi tanti, ma immagino che in questi prossimi mesi tra Sri Lanka, India e via dicendo il numero salirà in maniera decisa.
Sono un grande amante del viaggio in treno, da sempre è qui il mio angolo per scrivere, difronte ad una vetriona che mostra il mondo a nastro.
Colombo un’altra di quelle citta con un’anima decisa, ma massacrata da uno sviluppo senza senso. Inquinamento alle stelle, traffico piuttosto intenso. Colori graffianti. Non rimane molto della vecchia cultura, giusto un po’ nella città vecchia, Peddah, ma ci si aspetta di più. Almeno io mòaspettavo molto di più, quattro giorni sono esattamente un giorno di troppo per Colombo, quel giorno che ho speso per fare làapplicazione per ottenere il visto per l’India, una cosa complicstissima e non si capisce davvero perché.
Il numer odi quelli he anche qui vengono chiamati tuk tuk, parola presa in prestito dai thailandesi, è in quietante, molto molto maggiore a Bangkok, capitale mondiale del tuk tuk colorato, coatto, burino, kitsh, favoloso. Qui generalemnte il tuk tuk è più semplice, meno vistoso, in Italia diremmo meno Napoletano, per via di quel gusto kitsch e propromepnte che hanno i nostri fratelli che vivono più a sud di me nello stivale.
Piacevolissimo lo stare a Colombo per via di un ostello festito in maniera eccellente da una ragazza Lituana, carina e simpatica, con cui ho speso un paio di serate assaporando la night life da expat qui in Colombo. Daiva, sicuramente passerò a trovarla al ritorno a colombo, porto d’uscita per il mio grande viaggio in India.
L’idea di essere in viaggi copletamente solo mi soddisfa, in un certo senso era ora.
Simpaticissmo l’arrivo a Colombo in notturna, con io che cercavo il tizio che mi attendeva allàaeroporto e non si faceva vedere… Perché lui aspettava Miss Jimi… Miss? Vai a spiegare che Jimi davvero non potrebbe mai essere un nome da donna...
La partenza di oggi invece è piuttosto dura a causa di una notte dalle ore piccole passata in ostello in chiacchiera con un gruppo di amici. HO dormito tre ore, treno alle 6,50. Direzione Anuradhapura, uno dei centri culturali del paese e per me metà immancabile a cause della presenza dell’albero certificato più antico del mondo tra quelli piantati dall’uomo Si parla di un essere vivente di oltre duemila anni (2600 per lesattezza). La vera particolarità di quest’albero, più della sua estrema longevità è il fatto che qui sotto, durante una meditazione, un certo Siddhartha Gauthama raggiunse l‘illumizazione e divenne il Buddha. 

Incontrare questo antidiluviano, questa vera e propria centrale nucleare di pure energia sarà per me pazzesco. Spero sia possibile avvicinarsi per sfirarlo, per meditare accanto a lui con un rispetto che si può ortare solo di fornte ad un Dio.

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