lunedì 3 agosto 2015

Puerto Princessa direzione Bohol

La mia intenzione era fare couchsurfing qui a Puerto Princessa. E’ una piccola città, quindi quale miglior modo di visitarla dovendo stare non più di due giorni?
I tentativi di trovare chi mi ospita questa volta sono nulli, quindi abbracciando la perfezione dell’universo, mi dirigo verso un ostello. Arrivati A Puerto Princessa salgo sul primo Tricycle che trovo e mi faccio portare in un posto per backpackers, ne visito un paio prima di capire di aver trovato quello giusto. Un posto carinissimo nella via principale di Puerto. Immediata amicizia con le ragazze dello staff e con un ragazzo polacco che sta lì da un po’ e fa tatuaggi stile bamboo, ammetto ci penso subito, ma glisso. Glisso almeno per ora.
Puerto fa piuttosto pena, nel senso è bruttina forte, ma c’è una bella vita e l’ostello si riempie subito di viaggiatori. Nonostante sia un ostello è dotato di camere private e per cinque euro mi prendo la mia. Eh sì cinque euro per camera privata. Tre e cinquanta per il dormitorio. Lo so, per molti di voi non ha senso, ma se avete letto la mia storia fino a qui, capirete che per molti viaggiatori, ed anche per me, un euro e mezzo al giorno è una grande differenza. Diciamo che ora, in questo momento per me non lo è, quindi la camera privata vince a mani basse, ma non mettiamoci a criticare chi sceglie il dormitorio…
Conosco una splendida ragazza Olandese. Splendida è dir poco, c’è subito un bel feeling, ma purtroppo lei partirà l’indomani esattamente per i posti da dove vengo io, quindi non si va oltre una cena insieme e un po’ di chiacchiere, più i vari contatti virtuali, che ne sai, magari ci becchiamo in futuro. Eh, magari…
La giornata seguente passa velocemente tra un passaggio al mercato, una birra con gli amici in ostello (ok, non proprio SOLTANTO una birra), pranzo e cena in giro e poi la sera… Ecco, la sera a Puerto c’è modo di divertirsi, tanti music bar e uno molto grande su tutti, dove mezza Puerto Princessa si riversa. Una band pseudo rock, tutta al femminile (la bassista è uno schianto vero) fa saltare tutti. Alchool ovviamente a fiumi, si balla, si flirta, un macello. Divertente, davvero piacevole. Anche se non so come arrivo in ostello ad un certo punto, barcollante ma senza mollare. Mi ritrovo in stanza alle quattro di notte e qualcuno bussa. Apro, e si presenta una delle ragazze dello staff. Quella davvero poco attraente. Si siede sul letto e chiacchiera. Io tra il pisto e il malconcio vagamente ascolto finché in due secondi la sua mano non finisce nelle sue mutande. Ecco, li mi sveglio, e gentilmente la devo far uscire… Non per nulla, a quest’ora della notte, sfranto dall’alchool non mi sarei fatto troppi problemi. Se non fosse che la ragazza è un travestito. Cosa che io rispetto, ormai in sudest asiatico ne ho diversi di amici lady boy, transgender e via dicendo, ma magari evitiamo sesso consapevole con un travestito, tra l’altro non attraente. Me pare troppo, ok le avventure…
Rimango un giorno in più, che passa come il primo, tranne per il fatto che tocco solo un paio di birre e nessun trans mi entra in camera alle quattro di mattina, anche se nel music bar ho provato a lavorare su una ragazza davvero bella, ma piuttosto timida per una cosiddetta botta e via di una notte. Massimo rispetto, ma io domani parto, quindi nulla. Due chiachiere notturne in Ostello e la mattina via all’aeroporto direzione Cebu City.
Cebu è una piccola Manila, stesso casino, stesso traffico, stessa avversione sottopelle. 11 chilometri tra l’aeroporto e il porto dove prenderò la nave veloce che mi deve portare a Tagbilaran, la cittadina capitale di Bohol. Un’ora e mezza per quegli undici chilometri. Il che è perfetto a Manila per farne cinque ho speso due ore, quindi siamo avanti…

Arrivo giusto in tempo per saltare su questa specie di traghetto catamarano veloce o quello che è. Due ore di aria condizionata fissa a meno due gradi, sia mai tutti i pinguini a bordo sentissero caldo! Tutti starnutiscono, tutti sentono freddo, tutti provano a coprirsi, ma nulla, di mettere i condizionatori a qualcosa che si avvicini almeno ai dieci dodici gradi non se ne parla. Provi a uscire sul ponte, non facile cosa da fare, e ti becchi i 32 gradi uomini. L’escursione termica ti costringe ad un viaggio psichedelico niente male, almeno abbiamo risolto il problema degli psichedelici. Non so come sia possibile che non siamo tutti già morti assiderati a bordo, davvero, non so come, ma comunque si arriva a Tagbilaran. Vedi la gente in lacrime, emozionata, qualcuno prega, vedi abbracci tra sconosciuti. Le due ore dell’inferno di cristallo sono terminate, siamo vivi. E siamo arrivati a Bohol.

domenica 2 agosto 2015

Da El Nido a Port Barton

Da Coron mi muovo a El Nido. Spostamento in barca, di legno, un viaggio splendido e comodo. Sapendo che difficilmente mi fermerò qui, perché se consideriamo l’altissimo livello del diving nelle filippine, El Nido non è nulla di che. Il posto però è bellissimo. Un proseguimento di Coron. Magari lo è Coron di Palawan, ma è uguale. Per esser chiari: Palawan è un'isola stretta e lunga completamente ad ovest delle filippine. E' un po' staccata da tutto il resto ed è indubbiamente l’isola più bella e indicata un paio di anni fa da non so quale classifica, come isola più bella del mondo. Ci sta, perché come dicevo nel post precedente, qui la bellezza della natura e del mare davvero ti scuotono e ti riempiono. Coron è un'isola poco più a nord di Palawan come lo è Busuanga, l'isola dove è situata Coron Town. Si considera però Palawan anche come tutto l’insieme delle isole di questa zona. Come dire Viasaya, per le isole centrali. Spero di esser stato chiaro. Ora mi trovo a El Nido, probabilmente il secondo posto più turistico delle Filippine dopo Boracay. Qui si spende un filo di più che nel resto delle Filippine, ma è normale, visto il costante turismo. Qui si viene per fare Island hopping come a Coron (tranne che lì si va anche per fare diving) e lo spettacolo è stupefacente allo stesso livello. Inutile soffermarmi oltre con lussuriosi aggettivi riguardo la magnificenza della natura circostante. Si sta bene a El Nido, anche se la sua spiaggia non è davvero nulla di che, ed è l’unico neo di questo paradiso. Incontro tra le primissime volte durante il mio peregrinare intorno al mondo, degli italiani. Un gruppo di studenti che studia in Cina, qui in vacanza più tre ragazzi con cui faccio amicizia. Uno dei tre Diego, vegano, barba hipster, amante del cinema, persona deliziosa con cui sento una discreta connessione, uno di quei personaggi interessanti con cui sai che in qualche modo rimarrai in contatto. Il mitico Eros, l’adulto dei tre, con daliniani baffi e  spallettiana capoccia, diventa compagno di gite in scooter per il nord di Palawan. Corriamo come matti, manco fossero gare di dirty road, ma ci si diverte davvero tanto. Personaggi da tenere in memoria, personaggi forti davvero. Purtroppo pochi giorni a disposizione per condividere di più, loro devon tornare in prigione. Credo che Eros ora sia in Germania a fare lo chef, essendo uno chef…
Si beve, la sera si sta al reggae bar a caccia di qualche femminilità brilla lamo quanto me per condividere i soliti momenti da travel lover che iniziano a mancarmi. Nella passeggiata notturna sulla spiaggia incontro degli occhi incredibili incastonati in un bel viso di ragazza. Continuo a camminare, c’è molta gente e fantastico, chissà, magari è la donna della mia vita. Ci rido su, perché probabilmente non la vedrò mai più. Sta di fatto che continuando la passeggiata finisco al reggae bar con Eros, non ci sono posti a sedere sui tavolini in spiaggia e allora ordiniamo una birra e stiamo li, fermi in piedi, a guardarci intorno. Ed ecco ancora lei, accanto ad una donna più grande ed una più piccola, la piccola sicuramente la sorella, la più grande sicuramente la madre. Tutte e tre con un doppio colore dei capelli. LA madre ci chiama e dice di sedersi con loro…. Incredibile, che la mia fantasticheria stia prendendo forma? Si chiacchiera, sono
Canadesi, donna figa la mamma, vivono nelle filippine su un'isola sperduta, Tablas. I meravigliosi occhi di Starr, questo il nome, vagano nella notte tra un volto e un altro. Un amico filippino si siede acanto rivelandomi di esser pazzo della sorella più piccola, non rendendosi conto che ha tredici anni! Lo invito a bere meno e puntare altro… Nulla accade a parte piacevoli chiacchierate e una testa che dondola dalla birra. No, pare che non sia la donna della mia vita: anche se in vero, chi può dirlo? Magari la rincontrerò su qualche isola da qualche parte per il mondo fra qualche anno. Ho imparato che dire mai non ha davvero senso.
El Nido prende cinque giorni del mio viaggio e mi sposto a Port Barton, posto tranquillissimo e bellissimo qualche ora più a sud con furgoncino per turisti. 3 ore circa di viaggio. Velocissimo. Ripenso agli spostamenti in India quando sette ore di viaggio sono considerate nulla, nulla davvero. Qui la gente si spaventa per un viaggetto da cinque o sei ore. In India possono capitarti botte da trentacinque anche se il mio più lungo fu 16-17 ore, per un paio di volte almeno. Comunque ora siam qui, filippine. E Port Barton è bello. Qui faccio amicizia con un gruppo di ragazzi che stanno facendo Yoga Teacher Training in Chakra Yoga, in un centro che ho visto arrivando li. Lego un po’ di Più con Natalie, la quale ritroverò più in la.  Altri cinque o sei giorni, tra una passeggiata alle fontane e il gironzolare per il villaggio. Una notte splendida la spendo con la yoga community in una casa-capanna a due piani costruita nel mezzo della giungla. Cenetta e chiacchiere e mi risveglio all’alba con una vista mozzafiato. Che posto le Filippine… Che magia, che bellezza!

E' ora di partire, ho voglia di trovare il posto in cui mi fermerò, pare sia Bohol, amici in viaggio che incontro mi dicono, tu amerai Bohol. E andiamo a vedere sta Bohol, non era nemmeno nei piani iniziali, quindi probabilmente hanno ragione loro. Non che abbia davvero un piano, ho un disegno iniziale e molto generale, ho imparato presto in viaggio che avere un piano è innanzitutto controproducente, poi comunque se stai in vacanza da queste parti del mondo a lungo, impari che un piano non ha senso di esistere, tanto, comunque, mai andrà come volevi te e tutte le volte ne sarai contento. Per andare a Bohol devon prendere un aereo da Puerto Princessa. Una città, non voglio stare in città, mi fermerò un giorno e scappo. Ah, è anche ora di rinnovare il visto, quasi un mese è già passato…

sabato 1 agosto 2015

La magnificenza della bellezza. Coron.

Sulla costa ci fermiamo a San Juan. Consigliato, posto per surfisti, ma non si vede un’onda. Nonostante questo si vede qualche surfista, in piedi sulla spiaggia scrutare l’orizzonte azzurro e bagnato del mare, come fosse un antico richiamo per onde. Ovviamente nulla. Le tre o quattro giornate passate a San Juan passano nel vuoto, nel vuoto dei pensieri dispersi su un’amaca, nel vuoto dei cuori dei ragazzi che attendono le onde. Nulla. Non mi lascai nulla e una notte, parto per Manila. E’ ora del mare che dico io.
Quindi autobus notturno e a pranzo sono a Manila. Tempo per comprare il biglietto, prendere la mia valigia lasciata nell’Ostello di Makati e via al porto. Circa un'ora e mezza di taxi per pochi chilometri. Manila. Sempre una gioia non rimanere qualche ora di troppo in questa città infernale.
La nave traghetto che ci porterà a Coron, tempio delle immersioni nei relitti da guerra, è grande. Si dorme tutti insieme su tre piani. Più o meno all’aperto.
Si parte verso le 6, anche se l’orario previsto è per le 5, sia arriva in mattinata presto del giorno dopo. Tutto liscio, nemmeno il gran numero di galli da combattimento nelle loro gabbie rompe i coglioni più del dovuto.
Coron è uno di quei posti dove potrei fermarmi. Ho intenzione di fermarmi per un po’, fare il mio corso istruttori per diving, magari lavorare un po’ e non sbattermi troppo in giro, visitare sì, ma quest'è la stagione del diving non del continuo viaggio, com’è stato in Sri Lanka-India.  Il problema che mi da subito un colpo al cuore è la mancanza di una spiaggia nei pressi del villaggio. Niente spiaggia e la sera uno, massimo due, minuscoli bar. Nulla più, e niente spiaggia è dura. IO non ci sto in paradiso se non c’è spiaggia, è come una carbonara senza uova. Cosa che tra l’altro non mangerei comunque essendo passato a vegano.  Più che altro sto tentando il vegan, ma sono ancora vegetariano, qui nelle Filippine è durissima esser vegetariani, o vegan. Almeno mentre si viaggia. Tutto è a base di carne nonostante la moltitudine di frutta e verdura e tutto è con olio di palma. Una tragedia. Mi sono ritrovato a mangiare un pesce, cosa che appunto non faccio, per emergenza, guardando la faccia del pesce e chiedendo così tante volte e così profondamente scusa. Mi spiace, non t’ho ammazzato io, ma qui me stanno a fa' fa' la fame fratello. Che il tuo spirito si unisca al mio. Ce vorrebbe un po’ d’olio d’oliva fratello, t’hanno stracotto cazzo.
Coron è effettivamente il villaggio su l’isola di Busuanga. L’Isola Coron è di fronte. Non so con certezza se c’è un posto più bello di quest’isola. O meglio del piccolo insieme di isole che con Coron (scoprirò poi anche insieme a quelle di El Nido, ma comunque è sempre Palawan) sono il posto più bello mai visitato. Dopo un po’ di anni Halong Bay scatta al secondo posto e qui si incornicia Palawan-Coron. Dubito che potrò vivere qualcosa del genere ancora, se non tornando qui.
La bellezza è quasi indescrivibile, a tratti vergognosa. Mare dall’azzurro limpido al blu intenso, con colline verdi di roccia calcarea che disegnano paesaggi che non possono essere reali. Spiagge e spiaggette che appaiono come costruite da un milionario dio per le vacanze di altri dei coatti e posh. E’ davvero troppo.  Stupefacente, ma potrei continuare tutto il giorno con aggettivi di meraviglia.
Me lo aspettavo, mi aspettavo il massimo, ed è davvero difficile quando c’è un’aspettativa così elevata, da parte di chi viaggia, tra l’altro, in paradiso, da diversi anni essere perfettamente compiaciuti e forse addirittura stupiti. E’ anche più di quello oche mi aspettavo.  Forse su tutti i due Laghi, Kayanang e Barracuda Lake, ti tolgono il fiato.
A parte questa tremenda bellezza da offrire Coron non mi attira. Potessi comprare un gommone, andrebbe bene: Ti butti qui, ogni giorno te ne vai su un isoletta, su una spiaggetta diversa nascosta. Un salto al lago. Non si può, non è permesso, sti posti non si raggiungono privatamente, specialmente per uno straniero. Vietato. Quindi la grossa pecca è che il turismo non è indifferente, non è piccolo, vedere questi posti meravigliosi, con dieci venti barche intorno, sempre pieno di turisti, tra cui cinesi, non per nulla di male contro i grandi cinesi, solo che chi viaggia mia capisce. I cinesi si muovono in blocco, si comportano come avessero una coscienza comune, come formiche quindi in ogni situazione diventa complicato, perché se trovi il blocco di turisti cinesi in una spiaggia, la spiaggia diventa tutta loro, ed è un continua camminare su e giù scattare fotografie, urlare qua e la. Non è che loro si buttano in spiaggia, si rilassano e ti puoi godere almeno l’affollato momento. No. Quindi nulla, Coron, registrata, messa in cornice tra i ricordi più belli, ma organizzo un paio di giorni di immersioni e come si suol dire, mi do alla macchia.

Le immersioni sono grandiose. Non grande visibilità, ma perdersi, non letteralmente perché abbiamo una guida, in questi mosti di oltre cento metri, morti in guerra a oltre 35 metri di profondità è qualcosa di eccezionale per un diver. Specialmente per un appassionato di wreck, relitti, come me. In due giorni mi faccio quattro incredibili navi da guerra (in una trovo la mandibola di un essere umano), a varie profondità, più un immersione a Barracuda Lake, suggerita da molti: Fantastica, anche se per un attimo non rimango incastrato in una grotta a sedici metri di profondità. Io, il genio del male, entro nella grotta praticamente senza torcia. Comunque tutto risolto, la meraviglia di andare in immersione in questo lago è che a 14 metri hai un cambiamento di temperatura. L’acqua dai 28-29 gradi, comunque già calda, passa ai 36-38 gradi.  E' una sensazione diversa, fa caldo, ti immergi ovviamente senza muta perché ti avvertono, la visibilità è ridotta, perché l’acqua a quella temperatura prende una diversa °sostanza non so come dire… Bellissimo. Ancora vivo in un sogno. Ancora, non finisce mai. Faccio amicizia con Alen, ma partirà il giorno dopo. Abbiamo diviso un attimo di sogno tangibile in paradiso.