venerdì 2 novembre 2012

Let us create cambodia (& honeymoon)


Si sa, quando è possibile uno fa la luna di miele alle Maldive, in Polinesia, sulle isole della Thailandia, alle filippine. Qualcuno in posti più selvaggi. Generalmente non vieni in Cambodia, non che non sia molto bella, ma certo, la Cambodia, ha un’altra storia, qui l’aria è più pesante, qui le facce dei bambini, non l dimentico, ti stravolgono.
Noi non abbiamo scelto questo luogo perché ci sentiamo diversi o perché non amiamo luoghi più paradisiaci. Abbiamo scelto questo luogo perché la vita ci ha portato qui e perché noi viviamo spesso in luoghi paradisiaci. Andremo comunque in Polinesia, alle Madlive, alle Fiji, veniamo da Koh Tao…
Siamo in Cambodia anche perché Lei, Brit, mia moglie, l’ultima Signora Casaccia, deve partecipare ad una conferenza a Phnom Penh per un suo progetto e due, perché abbiamo un progetto insieme. Tra l’altro arrivati qui abbiamo scoperto che pochi giorni prima è morto lo storico Re Sihanouk, che ha vissuto tutta la recente storia Khmer, è stato travolto, coinvolto da tutto quello che è successo qui e che probabilmente nessun essere umano avrebbe potuto gestire. Ebbene, lui come tutti non l’ha sicuramente fatto, ma non siamo qui a criticare. Parliamo d’altro:
Stiamo facendo un libro.
La prima volta che sono venuto in Cambodia, come scrissi, sono rimasto davvero impressionato dai bambini e dalla necessità di aiutarli. Qui il problema è piuttosto profondo e non è solo povertà. La Cambodia è stata l’inferno e ancora se ne pagano i danni.
Dopo lunghe attese siamo riusciti a contattare una bellissima organizzazione umanitaria, Let us create Cambodia (www.letuscreate.org). Aiutano i bambini con l’educazione e lo sviluppo delle arti. Un progetto bellissimo e importante che va avanti da diversi anni. Oggi c’è stato l’incontro, piacevole e abbiamo ottenuto ciò che cercavamo. Supporto.
Il progetto è produrre un libro fotografico centrato sui bambini, con una panoramica veloce sulla storia recente. Trovare fondi per produrlo, ci servono circa 5000 dollari per 500 copie, donare gran parte delle copie all’associazione che potrà venderle e utilizzando i proventi per aiutare i bimbi e in più gran parte delle copie che noi personalmente, con i nostri mezzi, venderemo, saranno devolute all’associazione (divise forse con un’altra: Children Safe).
E’ il nostro modo per aiutare e soprattutto credo, crediamo, fortemente che bisogna ricordare. Questo è il mio modo per far ricordare, proporre forti immagini, perché davvero mi sembra che la gente non sappia, o non ricordi cosa sia successo qui. Siamo bombardati da messaggi di aiuto per bambini dell’Africa (che per l’amor di Dio, vanno aiutati tutti! Tutti i bambini del mondo bisognosi d’aiuto vanno scrupolosamente aiutati con ogni mezzo), ma troppo spesso non vengono portati alla nostra attenzione altri problemi, ci sono bambini da aiutare anche in altre parti e questa credetemi è una delle parti più colpite. Colpite duramente. Bisogna portare denaro, educazione e controllo (troppi abusi sessuali sui bambini da parte di turisti, qui il caso peggiore è da parte di turisti francesi – non sto condannando i francesi, è solo questione di numero perché qui è più alto il tasso di turismo sessuale proveniente da quella nazione, in Thailandia ad esempio è più alto quello italiano, le merde, i bastardi, non hanno nazione o bandiera - e di alcune autorità locali purtroppo).
Vi farò sapere appena tutto è pronto, sono sicuro che molti di voi vorranno e potranno aiutare con davvero poco, un piccolo aiuto dagli amici sarà importantissimo e almeno per una volta siamo sicuri dove cadrà la nostra beneficenza, senza intermediari, senza perdite di denaro o tempo, soprattutto qui ogni singolo dollaro sarà utilizzato per farne di più e per produrre messaggio d’aiuto. I 5000 dollari serviranno per produrne un bel po’ di più: Speriamo 15/20 mila almeno. Faremo il possibile.

Poche parole su Sihanoukville, la località più turistica della Cambodia dopo Siam Rep. Questo è un party place, quindi il contrasto con la presenza de i bimbi di strada è molto forte e l'assenza totale di attenzione da parte di questo turismo è molto fastidiosa. Ieri ho dovuto trattare con un bambino che respirava colla, cosa che può esser pericolosa, ma vale la pena tentare, provare a parlare. Il bambini è stato ovviamente estremamente riluttante nel consegnarmi la colla, ma era così tremendamente speranzoso, coem se urlasse aiuto, convincimi a mollare sta merda. Mi ha detto no, ma girava intorno a me. NOn potevo dargli soldi veri per la colla, avrei solo ottenuto un ovvio: "Sì certo!", poi con quei soldi si andava a comprare più colla. Ho provato a parlare offrendo pochi spicci, non bastavano nemmeno per la colla..... Cerca di capire amico mio, sta roba t'ammazza, tu devi crescere grande e forte. Vedere la profonda vergogna nei suoi occhi è qualcosa che non si può dimenticare, qualcosa che ti spezza davvero. Ha girato intorno a me per un po' e poi mi ha consegnato il sacchetto da buttare, da bruciare. Lui ripeterà l'errore, ne sono certo, spero solo d'aver piantata un seme. Un dubbio. Sicuramente meglio così che lasciarlo avvelenarsi con qualcosa che letteralmente gli toglierà al vita in breve tempo. Non mi sento più bravo, più bello, eroe, salvatore, non mi sento un cazzo. C'ho solo una tremenda voglia di dare una mano. Let's do something. Facciamo qualcosa.


10 ottobre 2012. Sattakut Wreck. Underwater wedding.


L’ingresso in Thailandia dopo la Malesia è il quarto del viaggio. Altro visto di due mesi, ogni volta dico che non mi serve la multiple entry, ed ogni volta mi sarebbe servita.
Due mesi di diving per finire il corso da divemaster SSI, diventare dopo un esame e tre presentazioni, una immersione “naked” per la centesima volta in acqua con le bombole, Assistente istruttore che per SSI è Dive Control Specialist.
Prima grande notizia torniamo ad impossessarci del castello, stavolta camera principale.
Siamo ufficialmente re e regina di Koh Tao che danno vita alle migliori feste dell’isola.
Dopo pochi giorni, sott’acqua, Shark Island, testimone una splendida murena fuori dalla sua tana, faccio la mia ufficiale proposta di matrimonio. Sott’acqua. Lei ci mette un attimo a capire.
Un attimo a dire si dopo un sincero attimo di perplessità (mi stai davvero chiedendo di sposarti? Si, davvero, guarda abbiamo anche la murena come testimone. Tutto questo senza parole, ma con gli eloquenti gesti da divers… J ). La cosa fenomenale è che durante l’immersione, che ovviamente continua, lei riunitasi al gruppo riesce in pochi secondi a raccontare alle amiche il fatto appena successo: Jimi mi ha fatto la proposta! E giù abbracci congratulazioni a profusione. Sempre tutto sott’acqua. LA realtà di un diver è davvero legata a quando sei li sotto, è una cosa complessa.
Facciamo una splendida festa di fidanzamento sul grande terrazzo del castello, con fuochi d’artificio e tutto il resto. Progetto matrimonio a Las Vegas (come da copione) fra sette o otto mesi, insomma quando la vita ci porterà li, negli States.
Passsano pochi giorni e capiamo una cosa: Perché non sposarci in ogni posto possibile, con ogni rituale possibile? Così decidiamo di fregarcene della ritualità di Las Vegas, matrimonio che comunque ci vedrà protagonisti. Iniziamo qui. Iniziamo come noi abbiamo cominciato tutto. Iniziamo sott’acqua.
Siamo a Koh Tao, l’isola università mondiale per i diver. Qui tutto è in funzione del diving. Non esiste altro posto al mondo che produca tanti diver ogni anno. Non esiste nazione intera che produca un numero annulla di diver come solo i 7 chilometri di isola della tartaruga possa fare.
Qui di conseguenza c’è il relitto (wreck) più visitato al mondo, a rigor di logica.
Sattakut, una nave da guerra, piccolina, affondata di proposito due anni fa. Trentametrisottacuqa, tetto a 18. Matrimonio che si svolgerà sul ponte, tra la posizione del capitano e il grande cannone frontale.
In pochi giorni organizziamo tutto, andiamo anche dall’avvocato per la parte legale (c’avrebbe dovuto ufficialmente sposare – fuori dall’acqua – quel testa di cazzo del capitano della Pink Boat, ma scopriamo che per ora noi in Thai non possiamo sposarci, per motivi personali dobbiamo ancora aspettare qualche mese, quindi andiamo oltre e facciamo solo il rito, cosa che conta per noi, le carte possono aspettare).
Matrimonio 24 metri sott’acqua, solo per Advanced divers. Ministro il grandissimo, oltre diecimila certificazioni rilasciate in più di venti anni di attività, Klaus. Il miglior auspicabile. Un vero Rocknroll diver. Quella che sarà mia moglie viene accompagnata all’altare da Toby, amico DMT testimone della nostra storia sin dal primo giorno. Maid of honor and Best man (i testimoni) Morgane, amica diver di New York, recente DMT e F, eterno DMT – ufficiosamente già assistente istruttore -  forse i live che rispetto di più, sott’acqua è una sicurezza (mi rendo conto quanti ragazzi che sono un macello fuori dall’acqua, distratti, casinisti… Li sotto diventano mostri di tranquillità, serietà, affidabilità. E’ una realtà così distante da quella “terrena”. Mai giudicare un diver da come lo vedi non bagnato). Abbiamo due videografi, Reneé con la sua piccola GoPro e Keith, l’ufficiale. Tre fotografi, Josh, coinquilino apprendista fotografo, con la mia g12, Prat, video grafo professionista fotografo per hobbie, e il grande Chris Kroll, fotografo under water professionista (è un naturalista, ma devo dire che il suo reportage del matrimonio è davvero bello, soprattutto considerando la visibilità pessima di quel giorno e la totale in usualità dell’evento.) Abbiamo anche semplici ospiti come il caro Ismael, El professor, nostro fotografo fuori dall’acqua. Il mio mentore Log John, che mi fa notare il mio nervosismo nell’attesa della sposa (mi rendo conto di aver consumato in meno di 123 minuti 90 BAR!!!! qualcosa come più di mezz’ora a quella profondità… Ragazzimi sto sposando!!!).
Il matrimonio procede alla grande, con Klaus e la bibbia SSI Open Water, scambio dei voti, scambio degli anelli, baci e scambio della fiaschetta (sa hai una fiaschetta sott’acqua puoi addirittura bere), la fiaschetta contiene un po’ di whiskey, e passa tra le mani di sposa, sposo e ministro.
Fantastico, poche foto di rito intorno al cannone e l’immersione prosegue verso il dive spot di fianco, White Rock. Applausi, foto e torta sulla grande Pink Boat. Cazzo me so sposato. Letteralmente ho la fede al dito. Senza ombra di dubbio è e resterà l’immersione più importante e più clamorosa della mia vita.
Siamo la prima coppia al mondo a sposarsi sul relitto più visitato al mondo. Da vedere anche se mai qualcuno si sia sposato su un relitto.

Detto fatto. Famiglia Casaccia formata. Si spende ancora un po’ a Koh Tao. Io decido terminati i due mesi, di prolungare, dopo la luna di Miele che faremo in Cambodia (posto non da luna di miele ovviamente, se consideriamo quello che la gente normalmente fa). Quindi in questi due mesi ci sposiamo, celebriamo il nostri primi giorni insieme, poi Brit se ne va qualche giorno prima a Bangkok, dove mi farà la sorpresa di uno splendido tatuaggio con la scritta “Team Casaccia”, un’ancora old School. Prima di questo io, appunto, divento Dive Con e lei Divemaster. La vita è bella e noi ce la stiamo vivendo al meglio delle nostre capacità.
Ancora ciao Thailandia, ci vediamo tra altri 15 giorni più o meno.


Agosto in Malesia. Isole, amici e diving.




Il mio viaggio in Malesia è una sorta di pre-luna di Miele, due settimane corte tra Palau Kapas, una splendida selvaggia isola, piccola sulla costa malese che s’affaccia sul golfo. Davvero una scoperta piacevole. Arrivati in Malesia dovevamo capire dove spendere un paio di giorni in attesa di incontrare i nostri amici venuti dall’Italia. Guardando la cartina e seguendo alcune guide locali abbiamo soggiornato a Merang una notte (niente di che) e poi 15 minuti di barca per raggiungere Kapas Island (Palau). Semplicemente strepitosa. Naturale, non contaminata, niente motori sull’isola. Solo natura e mare fantastico. Dopo pochi giorni insieme ai nostri amici spendiamo una settimana alle Pherentians, isole bellissime, alquanto turistiche, rese “expensive” a causa dei trasporti consentiti solo tramite barchette gestite dai locali che per ogni spostamento ti spennano!!! Spendi due lire per dormire e una fortuna per spostarti di una spiaggia, ridicolo. Le Pherentians sono due isolette, la piccola è più backpacker, leggermente più economica e più festaiola, la grande è più bella, più tranquilla, e un filo più costosa. Detto qusto si e no dieci euro per un carinissimo bungalow sulla spiaggia, mi sembrano sempre molto sostenibili (soprattutto in due).
Le pherentians sono famosa meta di Diving, occasione colta, 5 immersioni, comprese due in due relitti, uno dei due (Sugar wrck), famoso dive spot, relitto stupefacente, un peccato davvero non esser potuti entrare (tornati a koh tao ho preso la specializzazione per relitti, in maniera da poter entrare senza problemi, legalmente, quando concesso).
Il diving continua ad esser un’esperienza unica.
Interessante incontro alle Pherentians con Mak, un malese cinese di Kuala Lumpur. Scambiamo opinioni sulla città, più che altro gli spiego le mie perplessità, che in parte concorda, ma aggiunge molto. Capisco che, come sempre, se avessi visitato la città con un locale, l’impatto sarebbe stato diverso. Mi spiega come KL è da loro considerata una “città del peccato” e come si spende una piacevole serata al Karaoke in compagnia di ragazze vietnamite…
Mak è una persona interessante un po’ “avvelenata” con il buddhismo, lui cristiano protestante. Spero di rincontrarlo se dovessi passare da KL, cosa probabile per il volo in Australia.
Ultima tappa malese è Kota Baru. Città bisfrattata e presa in considerazione solo per prendere visti per la Thailandia. Causa feste nazionali siamo costretti a rimanere nella cittadina 4 giorni che ci lasciano il tempo di scoprire qualcosa in più della cultura locale, di capire ancora di più il rapporto tra le varie parti di questa nazione: Malesi (generalmente musulmani), cinesi, indiani. Kota Barhu come tutta la provincia è fortemente musulmana. Scopriamo uno strepitoso mercato, io vado pazzo per i mercati e Brit lo stesso, dove spendiamo parte delle nostre giornata scoprendo dolci locali,  scattando foto, intraprendendo interessanti conversazioni. Kota Barhu, che tutti non considerano, o che considerano come brutta e noiosa cittadina si trasforma in un posto interessante per noi.
Infine si torna a casa (Koh Tao) con un semplice e comodo treno notturno, dopo il secondo autostop (brevissimo) da viaggiatore. E’ stato bello scoprire un’altra parte della Malesia, nazione incantevole a livello naturale, terribile a livello architettonico. Continuo a pensare che l’architettura neo-musulmana sia la più brutta che la mente umana possa concepire.