sabato 30 novembre 2013

CONSIGLI DI VIAGGIO. Number 5. Pensate in moneta locale.

Spesso parlo di come risparmiare quattro euro su dodici. Due su cinque. Spendere 2,80 invece che 3,20. Insomma a volte a conti fatti, dal punto di vista della nostra moneta, sembra non ne valga la pena. Si risparmiano cifre irrisorie. Così sembra. Primo, se sei un backpacker, ogni centesimo, sai bene che è acqua fresca. Secondo l’errore è comunque fare la conversione. Quando viaggi davi pensare in moneta locale. Se genealmente un pad thai, classico piatto di strada in thailandia, lo trovi tra i 25 e 50 bath (55 centesimi, 1 euro e 10). Se te ne chiedono 75 ti stanno rapinando. Il fatto è che se anche non sembra, pensare in moneta locale ti fa risparmiare svariati euro al giorno. Dieci euro al giorno di differenza per un backpacker sono spesso un’altra giornata di viaggio. Se i venti centesimi non fanno mai differenza a fine giornata spendete tre euro in più. Poi non avete contrattato per il prezzo della camera e ne state già spendendo altri due e mezzo in più, perché magari è la cifra che fanno tutti quelli che chiedono un buon prezzo. Pensare in moneta locale ti fa risparmiare quei soldi a fine mese che ti permetteranno di godere di più del tuo viaggio così da viaggiare più a lungo. O nel caso di un viaggio ancora relativamente corto, risparmiare sul budget significa poter fare altre cose. In più, incredibile a dirsi, quasi ovunque verrete trattati con più rispetto e meno da turista. Non è come in Italia che chi più paga guadagna più (finto) rispetto. Qui, più o meno ovunque, viene visto diversamente chi mangia nel ristorantino locale, nel messo del paese invece che tutte le sere sul ristorantino sulla spiaggia della guest house. Poi tuto è relativo, ovviamente. Se venite in vacanza 15 giorni e avete quel budget vorrete fare differentemente, ma sai, questa non è una guida per turisti, ma per chi ha intenzione di viaggiare a lungo, potrei definirla una raccolta di consigli per diventare backpaker. Questo si collega con il punto seguente.

Non siate troppo taccagni. Sembra un controsenso, perché il viaggiatore un po’, e il backpacker tanto, sembrano sempre taccagni. Non è taccagneria è risparmio e voglia di viaggiare più a lungo e scoprire più mondo. Il fatto è che proprio quello che ho imparato è che il backpacker su tutti eccede spesso sotto questo punto di vista. Finisce talvolta che davvero non fa un cazzo. intelligente è risparmiare, ma poi se sei nel posto chiave, il posto più bello e per entrare spendi 30 dollari (un’enormità per un backpacker) non ti puoi tirare indietro. Non ha senso andare in Cambodia e non visitare Angkor, venire in Sri Lanka e non fare Sirgiriya perché sono troppi 30 dollari. Alcune “tangenti” fanno parte del gioco. Risparmiare su tutto, non sul viaggio stesso. Poi ancora, ho fatto solo esempi, tutto è relativo, ma credo il concetto sia chiaro. La moneta locale serve per risparmiare, moneta che va reinvestita sul viaggio stesso. Siate capitalisti del viaggio, ma che non sia fine a sé stesso. Finirete come quel ragazzo che per timbrare ovunque ha fatto le 196 nazioni di questo globo. A 24 anni. Ha senso solo se ora cominci da capo e vai a rivisitare quasi tutto. Pensiamo a chi ha viaggiato in dieci nazioni. Dieci villaggi valtur. Al solito non contano i numeri, ma la qualità. Ad oggi ho viaggiato in 41 nazioni. Almeno un quarto, forse di più di queste è come se non ci fossi mai stato, tipo sosta tre giorni in una città… Poi è chiaro, abbiamo una sola vita, facciamo quel possiamo.  

venerdì 29 novembre 2013

CONSIGLIO NUMERO 4 - Fate da soli


Questo si ricollega al precedente e al numero due, quello in cui consiglio di non usare la guida. Fate da soli. Perdetevi, prenotate per conto vostro, girate, cercate, informatevi. Scoprirete di più perché aumenteranno esponenzialmente gli imprevisti, oltre a risparmiare denaro. A volte invece non lo risparmierete, spenderete uguale impiegando più tempo (vorrà dire che avrete visto di più di una luogo perché avete camminato di più, avete parlato con più persone e probabilmente scoprirete nuove cose). Qualche volta, raramente spenderete un filo di più. Fate per conto vostro e capirete presto quali sono le pochissime volte in cui conviene prenotare  o comprare o comunque usare un tramite per un obiettivo prefissato.  Pochi giorni fa dovevo comprare una nuova muta per la chitarra. Le corde, la muta sono le corde, se ne era rotta una, il mi cantino, la sera prima. Potevo comprarle tramite un ragazzo. 1500 rupie. O andare da solo e vedere quello che trovo.

Scegliendo la seconda e muovendomi son il bus, invece che il tuk tuk o speso 50 rupie per andare e tornare, tra l’altro costava 58…500 col tuk tuk. Col tuk tuk poi andavo direttamente sul posto, così mi sono dovuto perdere per Matara, dopo 30 minuti di bus e nuove esperienze, nuovi volti. Perdendomi per Matara ho parlato con diverse persone per chiedere dove potevo fare il mio acquisto. Chi ti sa dire qualcosa, chi nulla, chi invece è solo interessato a parlare con te e ti incastra in una serie di domande che ti fanno sorridere. Fa caldo, mi perdo, scopro un mercato e delle farmacie, capisco come funziona. Se avessi speso le 1500 non avrei vissuto questo e se avessi preso il tuk tuk tutto sarebbe stato molto più veloce. Trovo un negozio, che è una fabbrica di dolki strumento a percussione  della cultura locale e indiana. E’ un esperienza fantastica, molto più importante della muta per la chitarra. Vedi come si costruisce, impiegano 3 giorni per farne uno. Chi lavora la pelle, chi il legno, chi assembla. Tutti seduti per terra, tutti sorridenti perché incuriositi dal fatto che qualcuno si incuriosito a quell oche fanno e a loro. E’ vita. Si viaggia per questo, per capire, scoprire. Corde 600 rupie dopo un dibattito su quali comprare, non facilissimo farglielo capire. Torno indietro con una’esperienza unica, avendo speso la metà, avendo capito molto di più di una cultura che sto apprezzando e osservando. Si viaggia per capire, per conoscere. Non per fare le cose in maniera più facile e veloce. L’imoprevisto è la chiave. Se perdete il treno perché è tutto così disorganizzato. Invece di incazzarvi come un trigger fish, perché tutto funziona male, questi non sanno vivere, è impossibile così etc… Facendovi guardare malissimo e aumentando la concezione che il turista è un viziato deficiente da usare solo come mucca da mungere. Prendetelo come imprevisto, come opportunità per chiacchierare con qualcuno in più, per una pausa per il vostro il libro. Per meditare. Sorridete e fate spallucce, non avrete perso niente, bensì guadagnato qualcosa. 4 ore d’attesa sono un tempo per far si che qualcosa di nuovo possa accadere. Qualsiasi cosa accada se non c’è soluzione è inutile incazzarsi, prendete spunto per approfittare della situazione. Se invece c’è rimedio, incazzarsi è stupido perché perderete un sacco di tempo e vi farete meno amici. Gli imprevisti sono la chiave del viaggio. Una volta ho dovuto dormire sul tetto di una guet house in Marocco. Perché per fare di testa nostra siamo arrivati tardi e ovviamente non abbiamo prenotato. Lei aveva pure la febbre e abbiamo dormito poco e male. La ricordo come una delle notti più favolose della mia vita. Magari lei un po’ meno, almeno all’inizio. Eppure io ho fumato un naghilè con il ragazzino figlio del propietario e i suoi amici, lì sul tetto. Ho visto I colori dell’alba arrivare da lontano su una Fez scura per la notte senza luna al suono della preghiera mattutina. Ho sognato ad occhi aperti. Avessi prenotato prima o viaggiato secondo I mille consigli, avrei dormito meglio, speso di più, e mi sarai sentito molto più riposato. E non avrei visto un cazzo.

martedì 26 novembre 2013

CONSIGLI PER VIAGGIATORI E BACKPACKER. Number 3. Usate mezzi locali per viaggiare.

Viaggiate Low cost, meglio un bus di cinque ore carico che un van privato da due ore. Viaggerete più scomodi, farà più caldo (o più freddo), il viaggio sarà più lungo e soprattutto generalmente la situazione sarà molto più sporca e rumorosa. NE vale la pena, assolutamente. Apparte il fatto che dopo qualche viaggio, le 5 ore saranno un’attimo, infatti fino a 5 ore per un viaggiatore è un viaggio breve. Dieci dodici ore spesso sono la norma, pensate a posti con l’India. In Thailandia la norma sono 7.  IN Sri Lanka 5, quindi lo Sri Lanka è facilissimo. Perché ne vale la pena? Perché vedrete e scoprirete di più. C’è la vita vera sui treni locali e I bus. Ci si mischia con le persone, con I loro cibi, la loro musica, che spesso odieremo, vivrete come loro. Capisci come funziona una nazione, dal suo livello dei trasporti. I viaggi in treno soprattutto, ma anche I bus ti permettono di vedere più vita quindi, ma spesso anche più mondo. Osservi meglio quando fai più soste, quando viaggi più lentamente. Puoi, se vuoi, avere molta più interazione con le persone del luogo, scoprendo di più su tutto. Apritevi e il mondo si apre. E' un’equazione semplicissima. In più, come sempre, risparmierete una montagna di soldi. Ripeto, a tutto c’è l’eccezione, ma quando potrete fate slow travel, che sarà anche un cheap travel. Meno soldi, viaggi più a lungo e scopri di più.

In più anche nei viaggi locali, fate da soli, andate alla stazione e comprate il biglietto invee di prenotarlo dalla guest house. Fate per conto vostro, perché aumenteranno gli imprevisti. Più imprevisti, più storie da vivere. Ma ne parleremo in un altro punto.

lunedì 25 novembre 2013

CONSIGLI PER VIAGGIATORI E BACKPACKER. Number 2. Evita guide turistiche.

Soprattutto all'inizio è il caso di portarla. Un libro guida turistica. Ce ne sono molti Lonley planet la più famosa, rough, fodor’s, tutte più o meno decenti, valide, ma anche fuorvianti.

Il mio consiglio parte dal suo opposto, allàinizio viaggiate con il vostro libro, iniziate a capire come funziona, le guide tendono a puntare sul viaggio non turistico, nei modi, ma vi portano spesso nei luoghi più turistici. I viaggi consigliati nelle guide, gli itinerari, sono diventati un luogo comune per cui spesso vi ritrovate a visitare solo alcuni posti, in certe guest house e mangiate solo in certi luoghi. E’ un buon inizio, ma poi se volete fare esperienza come viaggiatori, se volete scoprire dovete uscire dal libro e perdervi. Perdersi in un posto come il centro storico di Hanoi, o I villaggi dei gruppi minoritari nel nord di Muen Singin Lao sono esperienze uniche. Entrerete in ristorantini non recensiti, dormirete in guest house più intime dove farete amicizia con I personale. Scoprirete posti nuovi, tanto comunque nei luoghi principali ci finirete, tanto vale scoprire tutto da soli dopo aver imparato come si cerca una guest house o cose simili.  Non c’è paragone e ancora risparmierete altri soldi e allungherete il vostro viaggio, i posti non recensiti sono sempre più economici e a volte migliori. Quindi dopo un po' chiudete il libro, apritelo solo in caso di necessità o perdetelo semplicemente e se avete bisogno di qualche notizia, un punto internet ormai si trova quasi ovunque.

domenica 24 novembre 2013

CONSIGLI PER VIAGGIATORI e BACKPACKER. number 1. Dormire.

Voglio iniziare un blog nel Blog.
Consigli per viaggiatori, regole, ma più suggerimenti da chi ha viaggiato tanto e in un certo modo, che vere e proprie regole. Le regole son fatte per essere troppo spesso inutili e fuorvianti. Questi suggerimenti sono validi il 90 percento delle volte, insomma fino a quando è valido l'opposto.
Innanzitutto, per i cari amici italiani, spieghiamo che c'è una differenza tra turista e viaggiatore e backpacker. Ora è ovvio che a livello semantico, chiunque viaggi è comunque un turista, il fatto è un po' come chiamare un Mac, Pc. Il Mac è un personal computer (il concetto di personal computer è stato letteralmente inventato dalla Apple), ma provate e dire a chi ha un Mac, bel PC!!!!!
In sostanza la differenza è tanta.
Il turista è chi viaggia  organizzato o meno, come puro turista. Non c'è assolutamente intenzione di integrazione con le culture locali, i viaggio è igienico e pulito, generalmente organizzato, rilassante il più possibile e entro le mete battute dai turisti. Il turista va in vacanza generalmente per pausa lavoro e si riposa, magari va a vedere una cosetta, un tempietto, una gitarella organizzata vicino al posto di vacanza e stop. Spende 5, 6 o 10 volte il necessario per avere tutto pulito, pronto, organizzato.
Il viaggiatore è quel oche prende e parte.Il più organizzato ha un libro di viaggio, una serie di mete più o meno prestabilite che potranno completamente cambiare e al non più della prima notte prenotata, poi si vedrà. Il viaggio non è dei più rilassanti e si cerca di risparmiare, ma facendosi mancare nulla, si viaggia quindi si scopre, ci si mischia si prova.
Il backpaker è un viaggiatore, ma è un viaggiatore low budget, zaino in spalla RIGOROSAMENTE (dea qui back pack). Il punto dell'esser backpacker sta nel mischiarsi il più possibile, nello stare in viaggio il più possibile spendendo meno soldi possibili. Il viaggio è spesso stancante perché i lbackpaker cerca di non farsi mancare nulla, di tornare nei posti più volte, il backpaker colleziona le bandierine sullo zaino o i timbri sul passaporto. Un backpacker tira fuori ilk suo orgoglio quando può mostrare il suo passaporto finito pieno di visti e il suo zaino con mille colori delle bandiere.
Costa troppo è la parola chiave del backpacker. E' l'hippie in movimento, un backpacker lo riconosci subito, no mci si sbaglia. A differenza di tutto i lesto il backpacking eè estremamente contagioso. Quando ti rendi conto che cambiando abitudini e aprendoti al mondo lasciando preconcetti assurdi, scopri che puoi viaggiare estremamente più a lungo, scoprendo innumerevoli cose che non avresti mai vissuto spendendo i quadruplo, inizia a voler essere backpacker e provi tristezza per i soldi spesi in precedenza. Un backpaker sta in Thailandia 4 mesi? spende tre i 1500 e i 3000 euro tutto compreso. Tutto. 4 mesi. Un amico turista vadue settimane e spende forse di più. Vedendo un decimo, conoscendo un millesimo delle persone, capendo un miliardesimo della cultura del posto.

CONSIGLIO NUMERO 1

Prenota solo la prima notte. Dopodiché evita hotel, ma dividiti tra Ostelli, Guest House, Homestay e Couchsurfing.

Che? perché? Cosa sono?
Gli hotel costano di più, punto primo. Quindi se vogliamo iniziare a viaggiare sul serio come viaggiatori o propri backpacker, evitiamo gli Hotel. In un posto dove dormi per 6 euro, un hotel ne cost un minimo di 40. Cosa cambia? A volte nulla, a volte la posizione, a volte il lusso e la pulizia.
L'Ostello è quel posto dove si dorme generalmente in camerate da 4 a 8 o più persone. Non è così drammatico come a molti italiani viene in mente, anzi è piuttosto divertente e al contrario di quel oche si pensa, generalmente piuttosto sicuro. Ad altri backpacker generalmente non interessa del vostro giacchetto, i vostri jeans o altro e sa avete lapttop o camere e non vi fidate ci sono sempre le cassette di sicurezza o gli armadietti. L'ostello va scelto quando hai voglia di incontrare gente. Cucina in comune, spazio in comune dove chiacchierare, suonare musica, organizzassi con altri sul posto da vedere. L'ostello ti da l'istant friend, è uno spettacolo. Soprattutto se dite vorrei viaggiare, vorrei cambiare modo di farlo, ma l'Ostello proprio no…. Ok, è il momento di fare un po' di ostelli in giro e mettersi alla prova.
La guest house è un hostel ma estremamente più economico. Orami spesso sono veri e propri alberghetti, ma strutturati spesso a bungalow o casette separate. La guest house ha spero muri piuttosto luridi, letti incasinati, docce scassate, anche se esistono ormai hotel travestiti da guest house.. l o capite dal prezzo. La guest house costa poco…  E soprattutto è al 100% a gestione familiare. Le vostre lenzuola saranno generalmente piuttosto pulite ma sembreranno sempre sporche, perché vecchie, usatissime, macchiate. Anche nelle guest house si incontra gente, divertente, si fanno nuove esperienze, si risparmiano soldi e si entra maggiormente in contatto con la cultura e lo zozzo che trovate sul pavimento, la polvere che vi inorridisce e vi fa dire odio non ce la faccio…. Guarda, giuro, non ti ammazza e alla fine non ci credi ma rende i viaggio più bello. Certo, potendo permetterselo cerco sempre di consigliare di non andare al gradino più basso, soprattutto in posti com l'india… dove trovi guest house a meno di un euro… insomma non scendete sotto la decenza, ma fate esperienza.
Abbassare lo standard igienico italiano, forse il più elevato al mondo, no mvi ucciderà anzi rafforzerà prepotentemente le difese immunitarie.
Homestay è stare ospite da qualcuno, in quei posti che non offrono servizi per turisti, viaggiatori e simili. Basta la parola magica, HOmestay, qualcuno vi ospiterà sempre. e i l99 percento delle volte è sicuro, ma se sa noi italiani non se fidami de nessuno….. Facciamo una tenerezza talvolta. Il mondo è migliore di quel oche pensiamo, il fatto è che crescendo in Italia, dove quasi tutti se possono te fregano il cibo dal piatto, è ovvio che pensiamo così, ci vuole compassione e comprensione per noi stessi.
Questo introduce l'ultimo concetto, il couchsurfing. Concetto quasi impossibile da far entrare nelle teste italiane che non si fidano di nessuno e spesso non capiscono il concetto di gratis, o di reciproco scambio senza secondi favori o denaro. Mi spiego meglio.
Couchsurfing è un modo di viaggiare relativamente nuovo. Esiste una rete, nella rete. Una sorta di facebook per viaggiatori, couchsurfing.com appunto. Gratuito, ma potete versare contributi.
Il gioco sta in due parti, c'è chi viaggia e chi ospita. Ripeto gratis. Tu crei il tuo profilo, vuoi andare in una città, cerchi chi ospita nella suddetta città, vedi il suo profilo, vedi se avete punti in comune e scrivi richiedendo ospitalità e spiegano perché si scegli lui o lei. Ora il punto. Non è un a servizio alberghiero gratuito. Non scrivi ad una persona chiedendo arrivo tra due giorni, mi ospiti, perché non lo farà. Così come non vai da lui e poi non spendi mai tempo con chi ti ospita, spesso chi ti ospita vuole fare amicizia, lo fa per quello, quindi magari cucini per lui o gli fai la colazione, spesso, se avrà tempo sarà il tuo cicerone per la città o semplicemente ti darà mille consigli su dove andare o cosa fare senza perder tempo.. Non c'è miglior modo di visitare un posto che fare couchsurfing. Perché lo fanno, chi viaggia perché risparmia, ma questo è l'ultimo punto, lo fai perché generalmente fai un nuovo amico, scopri di più di quella città, ti fondi con le persone del posto e vivi la città più come un locale farebbe.
Ed è sicuro il 99,99 % delle volte. Ovviamente una ragazza italiana penserà che sono tutti li pronti a violentarla. Ora è ovvio che se ti ospita un uomo butterà un occhio o farà un apprezzamento se siete belle ragazze, ma non sono tutti italiani, fa piacere avere una bella ragazza in casa, ma per la stragrande maggioranza il piacere starà nel trattarvi benissimo, essere gentili, disponibili e lasciare un buon ricordo.   Quando vi va male magari troverete quello che fa più il filo, ma generalmente è sempre tutto molto piacevole. Poi pupi controllare da chi vai, chi ti ospita, c'è tutto un sistema di referenze…
Se i concetto di viaggio couchsurfing può entrare in una testa italiana, l'ospitare diventa piuttosto complicato. E che me metto uno straniero sconosciuto in casa? figuriamoci che quasi sempre quando viaggiate ci daranno le chiavi di casa. La gente si fida di voi, provate a fidarvi di loro. Immagina un italiano che ospita gratuitamente qualcuno, mai visto prima e je da le chiavi di casa.. Si come no. 99 su cento un couchsurfer italiano che ospita ospiterà solo donne fighe, e le chiavi… mi spiace! Ho solo queste ci dobbiamo organizzare… Appunto. Siamo un popolo rovinato dentro, ma non è colpa nostra.
Insomma dipende dalla situazione, ma il prossimo viaggio, se volete iniziare a viaggiare davvero e a scoprire i posti, non prenotate un albergo. Andate sul luogo, parlate con i tassati, con la gente e scoprite dov'è una buona guest house, o cercate su internet un ostello interessante o il giusto couchsurfer.

giovedì 21 novembre 2013

Ella and Arugam Bay

Prima di lascaire Ella, verso le 4 di pomeriggio del giorno prima ho fatto un salto a little Adam’s peak. Non molto alto, li saimo a 1200 credo e generalemnte la vista è stupenda. Nel mio caso la visita èstata interessante perché non si vedeva assolutamente nulla, la nebbia fitta è calata mentre salivo e più salivo più si infittiva, quando sono arrivato su mi sono ritrovato con non molta luce in una piccolissima isoletta intorno alle nuvole. Davvero impressionante e un tantino inquietante. HO provato a mediatare un po’, ma sapere di qualche cobra li accanto, ne ho incrociato uno salendo, la poca visibilità, il non sapere esattmaente quando con questa nebbia duri la luce e il fatto di essere in assoluto da solo per un raggio di un paio di chilometri… Non sono davvero roiuscito nellàintento, ma mi osn gustato quellàintensa solitudine in una scenario da film horror drammatico. Davvero intenso. Il giorno dopo oto definitivamente per Arugm Bay, ho voglia di spiaggia, di mare. In teroia è brutta stagione, ma so che questi giorni sta omunqie facendo bel tempo, quindi anche se non incontrerò più o meno nessuno, almeno mi rilasso in spiaggia e magari provo surf.
Detto fatto, due bus, circa seio ore di viaggio, tre ragazzi cpomosciuti sul primo bus (due ragazze norvegesi e uno scozzese. Io pavevo puntato la norvegese carina, mi guardava incuriosita, poi scopro essere in coppia con Luis, lo scozzese…). Rgazzi giovani e simpatici. Troviamo insieme una sistemazione sulal spiaggia, tre stanze a 1000 rupie l’una. Meno di 6 euro. Ottimo inizio. Ho anche il piacere di incontrare una coppia di viaggiatori, di La reuniòn lei e alto atesino luii, in giro da 14 mesi, mi danno diverse dritte per il prossimo viaggio in India. I lrqgazzo è andhe un buon fotografo, se volete dare un’occhiata, Patrick-Rottensteiner.com, dove tra l’altro si trova un bel video sul loro viaggio nell himalaya indiano, un mee in moto con altri ragazzi… Chissà, magari ci casco pure io…
Dicevo Arugam bay bella. Non stepitosa cpme alcune persone me l’avevano descritta, ma è anche vero che a froza d iviaggiare e viaggiare vedi talmente tanti posti incredibile che per impressionarti ti serve qualcsoa in più, comunque non mi lamento, è un bel posto, tranquillo, economico, sole mare e finalment un giorno di surf… Direi perfetto. Dopo 35 anni dove sto provando tutto finalmente Surf. Ok, non è il mio sport perché davvero è molto faticoso e ci vule tempo per prendere l’onda, però diamine, quando dopo un paio d’ore riesco a mettermi in piedi, l’adrenalina e la goduria vanno alle stelle e cscpisco che è una cosa per cui puoi perdere la testa. La situazione per imparare non è delle migliori, quindi rimando per quando sarò a Mirissa, ma voglio continuare un po’… E’ anche un ottimo allenamento e sinceramente voglio cogliere ogni scusa per tenermi un po’ in forma che in viaggio è facile lasciarsi andare. LA cosa triste di Arugam bay è che i residenti, i ragazzi che vivono qui stanno diventando come negli altri postituristici stile Kuta in Bali, Patong a Phuket, Lankawi in Malesia….

Troppo attaccati al soldo del turista, si farebbe qualsiasi cosa per guadagnare quella rupia in più, troppo spesso in maniera disonesta. In più c’è il problema per le ragazze… Non ancora molto serio, ma già si intravede qual è la strada che hanno preso. Come vedeono una ragazza, è tutta una ridicola commedia di iniziare a parlare un presunto inglese, magliette via per far veder i fisici (devo dire che sono tristemente bruttini, almeno qui), e giù con spacconerie da masestro di surf bupne per film italiani degli anni 40…  Roba che se non lasci correre ti tocca pujre discutere. Bisogna quindi usare tutta la compassione che si raccoglie nella vita per continuare a far finta di nulla, anche dopo aver atteso un’ora per mangiare e hanno portato cibo esclusivamente alle ragazze…  Peccato, continuando su questo passo, quando il turismo esploderà davvero c’è riscjio di ritrovasi una seconda Kuta. Ovvero uno dei posti più brutti, per via della gente, mai visitati. Incrociamo le dita e gustiamoci i ltragitto vedo Mirissa.