giovedì 26 dicembre 2013

Qui il mio nuovo blog sul progetto SESSO TANTRICO E PSICHEDELICI. In inglese e in Italiano. blog parallelo a faccedelmondo.

www.perceptionshifts.com

martedì 24 dicembre 2013

Natale col Guru.

Finalmente in Inda. Diversi anni di attesa, per un motivo o per un altro. Devo andare preparato, dicevo. Voglio affrontare l’India in maniera completa; voglio starci tanto; voglio che sia un viaggio fotografico, formativo e spirituale. Pochi mesi fa è arrivata la chiamata. Non ho più mosso l’obiettivo, dovevo essere qui ad ogni costo. Dovevo venire con mia moglie, pazienza. La vita succede, sapete. Dovevo venire da solo, cambio ancora di programma. Eccomi, con il nuovo compagno di viaggio, Barbi, pronto per il mio progetto che mi introdurrà alla mia Inda i primi mesi. Sto tenendo un controdiario, relativo al progetto, appena avremmo il sito lo scriverò anche qui.
Mi aspetto una surrealitá superiore al Laos, sono certo che sarà così… Siamo in India. Tuto può succedere, qui la cosa è letterale.
Colombo – Chennai – Goa. Dalle 3 di notte alle 12. Appena arrivati a Chennai perdo Barbi, in maniera improbabile. Davvero difficile perdersi li, tanto che sapevo avrei incontrato un altro viaggiatore dal volo dopo, ho aspettato lui per condividere la stanza il più vicino possibile all’aeroporto. H rincontrato Barbi la mattina alle partenze, ha dormito li… Sorvoliamo.
Goa è da dove parte il nostro viaggio, il nostro progetto. Cerchiamo di trovare argomenti, situazioni, storie, gruppi di persone per fare un reportage sul sesso tantrico e sull’uso di sostanze naturali psichedeliche al fine di espandere le soglie della percezione con scopo conoscitivo. Non ci interessa chi si cala il trip per ballare, a farla breve. Allora perché Goa? Goa è la fonte, qui si consuma di tutto e qui passano tutti i viaggiatori a lungo termine, soprattutto questo periodo di fine anno. Quindi Goa, pensiamo, potrebbe essere un punto chiave per raccogliere informazioni.
Di fatto non lo è. I locali sono baristi e proprietari di guest house e ristoranti. I turisti sono più o meno israeliani o russi. Pochissimo altro. Non è il posto giusto né la situazione giusta. Chiaro che spendendo più tempo potremmo trovare qualcosa in più, ma siamo convinti di trovare di più per conto nostro a questo punto. Quindi tra poco ci sposteremo verso Hampi.

La cosa buona è che oggi siamo effettivamente partiti con il progetto. Oggi ci siamo diretti verso un Banyan, uno degli alberi preferiti dai Guru e incontrato il nostro primo pseudo Guru. Il luogo è incantevole, l’albero un Banyan, appunto, millenario con un energia quasi tangibile. Il tempo speso li è stato piacevole, ho avuto modo di meditare in un posto potente, al cospetto di questo Banyan straordinario, ma il Baba in sé… Come dire, era un brav’uomo, e questo è importante, ma un Guru vero e proprio, conservatore e divulgatore di verità, insegnante, personalità che diffonde page e saggezza… E’ sicuramente un’altra cosa. Sulla via di ritorno ci siamo fermati ad ascoltare un ragazzo, non indiano, che suonava davvero bene il Sitar. Un momento piacevolissima. Un uomo in messo alla foresta, avvolto tra le radici di uno splendido albero, da solo, intento a produrre musica dal suo Sitar. Straordinaria India.
Ah, in teoria stasera è la vigilia di Natale. Lontano da tutto, ancora una volta al sole. Ho avuto solo un lieve mal di pancia. Lo scorso hanno prese fuoco la Jacuzzi. Quindi sto mal di pancia è un lusso visti i miei Natali.

lunedì 23 dicembre 2013

Dicevo, l'LSD...

Dicevo l’LSD.  Come per ogni cosa che la società occidentale definisce come droga, si ha un concetto profondamente sbagliato dell’LSD. Questo anche perché privando la gente di reali informazioni a riguardo chi accede a questi potenti psichedelici lo fa troppo spesso senza alcuna cognizione di causa. Senza cognizione sull’elemento in sé, l’Ergot in questo caso e troppo spesso senza conoscenza sulla propra energia e su come gestirla. Quindi va a finire che la maggior parte di che si prende l’LSD, lo fa per andare a sballarsi in discoteca. Cosa piuttosto dannosa e sbagliata. L’LSD amplia le tue facoltà psichiche in maniera stupefacente. Spalanca le cosiddette porte della percezione dandoti la possibilità di sperimentare in goni direzione. Ti mette in una posizione di estrema potenza. Cosa che dovrai pagare in qualche modo dopo. Più sfrutterai questa energia, questa posizione, più chiaramente dovrai gestire il dopo.
Noi abbiamo scelto di sperimentare una viaggio di gruppo, puramente come estensione della percezione. Niente club, niente altre persone, solo il gruppo scelto, i fratelli o compagni di viaggio e nulla più. Sei persone. Yonni, israeliano, da quella sera in poi Fish. L’amico che ho portato da Mirissa. Benita, una ragazza finlandese, esperta di hata yoga e esperta nella gestione delle proprie energie. Una vera e propria potenza della natura, energeticamente parlando.  Pasqualino. Pasqualino è un italiano calabrese trapiantato al nord che ha lasciato l’Italia sei anni fa, vivendo e lavorando tra Nuova Zelanda, Australia, Thailandia, Malesia e Francia. Pasqualino è un ira di Dio. Non sta mai fermo, sta in silenzio davvero poche volte, ha un energia contagiosa ed è un Dio alla chitarra. Davvero un fenomeno, con tanto di voce. Dai una chitarra a Pasquale e fai serata. E’ uno di quelle persona che ti suona Ocean di John Butler come fosse Gianna di Reitano. La musica è parte di Lui, suona molti strumenti, tra cui l’armonica a bocca, strumento chiave di Barbi. Anche senza alcuno strumento Pasqualino è stato in grado di portare musica durante il viaggio, semplicemente tamburellando sul suo corpo. Lucy, di cui ho ampliamente parlato, Barbi ed il sottoscritto.
Dopo un rituale tutti insieme, per concentrarsi su una connessione comune abbiamo preso il nostro acido e abbiamo iniziato a passeggiare sotto una leggerissima finissima pioggia, lasciando impronte sulla sabbia di Hikkaduwa. Eravamo una squadra unita al passeggio. Il viaggio è arrivato dopo un oretta, molto delicatamente per poi esplodere in una connessione di cui ognuno di noi non poteva aspettarsi e di cui nessuno aveva benché minima esperienza. Avere una connessione psichica con un gruppo di persone è qualcosa di fortissimo, non sempre facilissimo da gestire, stancante, incredibile. Un esperienza profondissima. Ci sono stati dei momenti di vera e propria coscienza comune, se questo può aiutare a capire il concetto. Un abbattimento totale dell’ego che ha portato ad un senso di collettività mai sperimentato prima da noi. L’entità è stata una, divisa in sei corpi, sei cervelli con una coscienza. La cosa è stata così intensa e profonda che anche in normali momenti mentre si mangiava, si camminava, sentivamo un collegamento energetico fortissimo. Ogni individuo era importantissimo per ogni altro. L’importanza e l’unione del gruppo era indistruttibile, inscindibile. Se solo una si allontanava anche solo per un attimo di toilette, c’era un senso quasi di disagio comune. Senza quasi. Solo la completezza era appagante. Abbiamo disegnato insieme sulla spiaggia creando cose una sola meravigliosa storia, tutti ampliavamo i conetti dell’altro perché tutti, anche senza sentire letteralmente i pensieri dell’altro, eravamo nella testa dell’altro. Com’appunto ci fosse un ulteriore cervello comune al di sopra di noi. E’ difficilissimo spiegare a parole questa esperienza, spero di essere riuscito almeno a condividere i concetti chiave. Un esperienza incredibile che ovviamente consiglierei, solo che per farla è importante avere qualcuno che ti spiega un po’ di cose perché l’LSD non è assolutamente un gioco. Non che sia pericoloso, qualsiasi medico ti può dire che non ha effetti tossici sul fisico (rimanendo in dosi equilibrate), né tantomeno crea alcun tipo di dipendenza. Soprattutto non brucia cellule celebrali. Spalancare le porte della percezione però può esser, come dire, azzardato. Puoi ascoltare migliaia di esempi di gente che ha avuto un cattivo trip, paranoie, allucinazioni. Questo è perché si usano le cose senza sapere come e dove vanno usate. Non si danno le chiavi di una Ferrari a un sedicenne ubriaco in sulla Roma Salerno.
Quel che in più tutti noi non ci aspettavamo era che in un certo modo, diverso dal viaggio in sé, questa connessione fosse rimasta per diversi giorni e in maniera lieve rimarrà probabilmente ter sempre. Durante i giorni a seguire anche chi dei sei era meno unito ad un altro degli individui, avvertiva comunque un senso di piacere, di benessere nei suoi confronti. Gli abbracci sono stati più forti e profondi, le parole dette con più cautela e sempre con dolcezza.

Arrivederci fratelli miei.

sabato 21 dicembre 2013

Addio Hikka. Vi presento Barbi e Lulu.

Non aver comprato quel biglietto, ma aver esteso il visto per lo Sri Lanka, non solo è stata una scelta azzeccatissima, ma potrebbe essere una delle chiavi di volta della mia esistenza su questo pianeta. Sono stati quindici giorni splendidi. Hikkaduwa ha regalato il meglio di se, con piccole feste, molti amici e fantastiche esperienze.
Innanzitutto appena tornato h0o parlato con Barbi. Barbi è Davide Barbi, una persona con un potenziale, che sta quasi pienamente sfruttando (il quasi è d’obbligo, perché non credo sia possibile ancora sfruttare un potenziale al cento percento), enorme. Prima di partire per Colombo avevamo detto che sarebbe stato bello fare una collaborazione insieme. Appena tronato sono andato da lui e gli ho detto: “Sono qui, godiamoci questo finale di Sri Lanka e andiamocene in India per un progetto comune.” Non c’è stata esitazione, quasi mi aspettasse, in parte probabilmente lo stava facendo. Così in pochi giorni ci siamo organizzati, e abbiamo messo su un progetto davvero interessante. Andremo in India per un reportage sul sesso tantrico e sulla scena psichedelica come estensione della percezione e della comprensione del mondo. Sarà fantastico oltre che intenso.
Due parole su Barbi. Lui si fa chiamare così, utilizzando il cognome come soprannome. Lo avverti, quando lo chiami Barbi, non lo stai chiamando per cognome, per molti il soprannome è più importante del nome di nascita.
Barbi è una persona fuori dal comune, se ascolti un po’ della sua storia ti rendi conto di come la sua vita sia stata dedicata alla comprensione dell’energia e dell’esistenza su questo pianeta. Ha un’enorme cultura sull’energia e sulle discipline considerate “olistiche”.  E’ una persona che chiaramente non si è mai inserita nella società, come la società stessa vorrebbe. Si è sentito sempre non al suo posto, quando cercava un modo per inserirsi, fino a capire che non faceva per lui. Ha trovato il suo spazio nel mondo essendo al di fuori delle comuni dinamiche del sistema. E’ stato monaco induista. E° un surfista, uno scrittore di grande talento. Un insegnante, ma mai e poi mai un predicatore. Una persona che ha moltissimi punti in comune con me e soprattutto una di quelle persone che quando incontri sai di aver fatto una incontro importane, questo ovviamente vale per me. Abbiamo avuto comunque la sensazione di esserci incontrati al momento giusto, nella maniera giusta, per percorrere un momento importantissimo per entrambi, in comune, un cammino. Spiritualmente lui è avanti anni luce, io ho appena iniziato il mio percorso e da questo punto di vista, l’importanza che per me ha è anche come insegnante appunto.  Una persona che spesso ha risposte a domande che per me è anche difficile porre. Quando non ha risposta precisa, comunque teorizza grazie all’osservazione e alla conoscenza accumulata in maniera critica.  Quando l’anno scorso ho abbandonato definitivamente la religione cristiana, ogni religione e ogni follia di queste, sapevo che in qualche modo mi sarei ritrovato pieno di domande, perché osservare e comprendere porta sempre nuove domande. Sapevo che comunque mi sarei probabilmente trovato da solo, perché non sono buddhista o null’altro. Quindi come avrei potuto esprimere quello che sento,  spiritualmente parlando? Ecco Davide è la persona che ha capito, anche perché era sulla stessa linea d’onda. Mi ha fatto scoprire i messaggi Pleiediani, di cui consiglio l’ascolto o la lettura a tutti. Si trova tutto on line, ma tutto in inglese. I messaggi plieidiani sono per me stati rivelatori. Si parla di quello che io sentivo, di quello che io avevo osservato. Spiegano molti conclusioni a cui ero arrivato da solo e altre su cui avevo molte domande. Illuminante. Alcuni concetti sono molto complessi e li devo rivedere, e anche tenendomi distante dalla parte semi-religiosa (non c’è nulla di realmente religioso, come concetto moderno di questa parola, in questi messaggi, ma è il miglior modo di cercare di spiegare questo concetto), i messaggi in sé sono straordinari. Non sto qui a spiegare di cosa parlino, non sono un predicatore, ne voglio convincere nessuno, soprattutto su un blog di viaggio. Solo chiunque senta qualcosa, chiunque abbia domande esistenziali potrà trovare nei messaggi pleiediani grande conforto. Provare è sempre gratuito e molto gratificante.
Barbi è una persona che involontariamente ha subito compreso alcune mie problematiche aiutandomi dal primo momento a gestirle, cosa che stavo già in parte facendo da solo, ma in questo modo i passi in avanti sono più veri e propri balzi quantici. Non mi è difficile dire che Barbi è sicuramente una delle persone più importanti per me che abbia mai incontrato. Se dovessi parlare da hippie, cosa che ormai in parte sono, direi che è di per sé una persona molto importante per chi voglia ascoltare. Detto questo, anche se il suo ego è piccolo ed equilibrato, so che se e quando leggera questa parte il sua ego, da buon esser umano sarà in parte gonfiato.  Il nostro viaggio mentre ora scrivo dalla spiaggia di Goa è già iniziato.
C’è poi da dedicare un po’ di spazio a Lucy. Lulu. Mia sorella lo sa bene, nella mia vita prima o poi ci doveva essere una Lulu. Una Lulu originale deve esser Francese. Io e una francese, non l’avrei mai detto. D’altronde avevo sempre detto a me stesso. Va bene tutto ma non ti sposare una americana. Ho sposato un americana. Lulu viene dalla Bretagna. Il destino si sa non manca mai di ironia. In inglese, la lingua in cui giornalmente mi esprimo e con la quale principalmente mi esprimevo con Lulu, si dice Brittany. Il nome di mia moglie appunto. Uno dei grandi sogni della vita di Britt era diventare marinaia. La vela era una passione che forse non potrà mai attuare, o forse farà più in la con gli anni. Lulu è una marinaia esperta e ha la stessa età di mia moglie. Il suo ragazzo, più o meno un ex in Francia, ha un tatuaggio che la riguarda nello stesso punto dove mia moglie (ancora non posso dire la mia ex moglie) ha tatuato TEAM CASACCIA. Nient’altro. Le altre coincidenze dovreste chiederle a Lulu stessa. Sta di fatto che ci siamo incontrati per chimica e biologia. Nel senso, dopo un po’ si ha bisogno di scopare, detto molto pane al pane. In questo ci siamo ritrovati a condividere, a esprimerci senza parola, a conoscerci ad unirci quasi involontariamente giorno dopo giorno, sempre di più. Anche mancando un quid che ci avrebbe fatto diventare una vera e propria coppia in amore ci siamo lasciati andare l’una nell’altra senza timore alcune e siamo stati in maniera meravigliosa assieme. Una dozzina di giorni che sono sembrati un paio di mesi intensi. Bellissimo. Non ci siamo mai davvero parlati, dei nostri sentimenti, di quello che stava accadendo, fino all’ultimo secondo. Un po’ era superfluo, un po’ forse troppo difficile visto che ci saremmo dovuti separare presto e il non parlare ha tenuto le cose sotto una luce più facile. I tarocchi mi hanno detto he non ci rincontreremo, a meno che non facciamo entrambi sforzi combinati. Chissà, ma non è questo il punto. Il punto è che siamo stati meravigliosamente in grado di esser felici ogni attimo, senza mal interpretazioni, senza fraintendimenti, senza frustrazioni. Non siamo stati tristi davvero, se non per i pochi attimi nei quali ci siamo salutati, con le lacrime agli occhi, ma sempre col sorriso. Siamo sempre stati felici e grati per questo incredibile regalo che ci siamo fatti. Vivere solo il presente è sempre l’unica cosa che ha senso. L’ultima sera Lulu mi ha detto:” ho un profondo broncio per la nostra separazione, ma il sorriso per la felicità di averti conosciuto e esser stata con te è molto più forte e potente. Lulu è una donna forte e dolcissima. Nella mia vita è un po’ che mancava della dolcezza pura e genuina.
Chiaro che spero di rincontrarla un giorno, ma non è questo l’importante, l’importante è stato quello che abbiamo avuto. Quello che abbiamo condiviso. E' stata un ascesa veloce fino ad esplodere nel giorno del nostro trip in LSD di gruppo di cui parlerò poi. Per inciso Lulu è una donna bella. Un fisico sportivo, quasi una statua di un metro e settantotto. Due gambe perfette e chilometriche con un sedere che difficilmente non ti rende satellite. Una faccia un po’ segnata dal sole e dal mare. Lulu a ventiquattro anni ha già una bella storia, già è svegliata e sta una ragazza che si e sta uscendo dalla società in senso stretto.  Un’anima che è impossibile tenere lontano dal mare a lungo.
Il ricordo di quei momenti, sarà sempre con me. Le ho regalato una cavigliera che portavo da due anni con me, comprata in Laos e che sapevo avrei regalato ad una persona speciale, lei mi ha dato un braccialetto fatto da lei, bianco, bellissimo, con due pietre che potrebbero essere agata.

Mi sono svegliato oggi e come prima cosa ho trovato una bellissima e dolcissima lettera di questo bellissimo essere umano. Una cosa che mi ha toccato ancora una volta l’anima.

CONSIGLI DI VIAGGIO. Number 7. Esci dagli itinerari battuti.


Esci dal percorso turistico. In Ogni posto, ogni nazione, per via del passaparola e delle guide  turistiche si crea un itinerario battuto. Quell'insieme di posti dove tutti vanno e che se letteralmente colleghi i puntini sulla mappa ti ritrovi il tuo itinerario. Ora, seguire in parte questo è intelligente e ti darà la possibilità di incontrare gente interessante. Fondamentale è però, come ho già detto perdersi. Quindi uscire dagli itinerari battuti, andare in posti solo perché il nome è interessante, o perché qualcun'altro te lo consiglia ed è ancora un posto semi nascosto. Vai dove non vanno tutti. Se si in Thailandia, non ha molto senso fare Bangkok, pattaya, samui, phuket. Vedrai davvero poco. Esci, guarda la mappa, punta il dito e visita quel posto, è così che ti ritroverai a fare vera esperienza, così potrai davvero intendere parte della cultura locale. Perditi, vivi esplora. Vai ogni tanto dove non va nessuno, capiterà che non scoprirai nulla, comunque non sarà tempo buttato, ogni esperienza è acquisizione di conoscenza; a volte scoprirai mondi strepitosi e non saprai come ringraziare quella scelta che hai fatto che ti ha portato fin lì. Cambia, sii creativo, esci spesso dalla riga.

giovedì 5 dicembre 2013

Mirissa, Hiukkaduwa e l'odissea dei visti (indiano e pakistano)

Ok il sud è proprio figo.
Nel senso bello. Il sud dello Sri Lanka è davvero bello. Belle spiagge, bel mare, bella gente.
Sono rimasto un po' bloccato a Mirissa, spiaggia stupenda, clima strepitoso. Otto giorni, amicizia fatta con tre ragazzi, Orry e Daniel, Sudafrica e Yonatan, Israele. Yonni e Orry suonano bene la chitarra, e quindi ci siamo buttar in dam session davvero divertenti… Mirissa è un odi quei posti dove la gente rimane bloccata, appunto. HO fatto bene a tenere il sud per l'ultimo momento, altrimenti avrei rischiato di non vedere nulla. Passeggiate, nuotate, un podi surf, che a dir la verità io non ho fatto… Questa è la vita di una tranquillissima Mirissa. Accanto ci sono Weligama, posto simile, credo solo meno bello e Matara, che è tipo la cittadina importante della zona. Matara altro nulla di che, ma interessante da visitare quelle due ore, magari per prelevare cash dal bancomat o per comprare le corde della chitarra o semplicemente fare due passi e vedere un podi vita locale.
Seguendo Orry e Daniel mi sono poi sposato ad Hikkaduwa. Altro posto davvero bello. Stessa vita, solo un po' più di gente, leggermente più vita, forse solo uni filo meno bello di Mirissa, ma non ci lamentiamo, anche qui si sta da paura. 3 euro per una stanza un po' catapecchia di fronte al mare… Va benissimo.
Poi son partito.
Colombo. Il progetto era, Due notti in Colombo, ritiro del visto Indiano e via in India. Abbandonando làIdea del Pakistan perché i biglietti sono troppo costosi. Ecco quindi che mi sono ritrovato di notte di fronte al computer per prenotare il volo per l'India, ma ero bloccato, quella sensazione in cuore che mi diceva di non prenotare, così ho fatto, prima di effettuare il pagamento ho annullato tutto, aspettando qualche segnale da madre terra, perché non me la sento di prenotare?
Ecco fatto che la mattina dopo vado a consegnare il passaporto, che mi ridaranno la sera con il visto di 6 mesi per l'India, e a pranzo tramite il mio fratello Pakistano, Hamza, scopro che posso entrar4 in Pakistan da Lahore tramite bus ad un prezzo irrisorio. Grande! E mi viene in mente che a questo punto se riesco ad estendere il visto qui in Sri Lanka, proprio l'ultimo giorno posso richiedere il visto da qui invece  di volare a Delhi e perdere 6 giorni lì… Di fatto poi il pomeriggio ritiro il visto indiano e noto che mi hanno dato solo 3 mesi invece dei normali 6! Il visto scade prorpio il 3 marzo, il mese principe per il mio viaggio in India, per via dell'Holi, il festival dei colori che ho voglia di farmi in Rajasthan. Un  macello, perché pare che non si possa poi uscire dal paese e richiedere subito un'altro visto, pare che devi aspettare due mesi dallo scadere del visto per richiederlo nuovamente. Resto calmo, quasi zen, inutile arrabbiarsi. Troveremo qualcosa. Grazie a Dio non ho prenotato quel volo per l'India e domani, ovvero oggi mentre scrivo, devo fare una super mattinata. 8,30 ufficio dell'immigrazione
 per estendere il visto qui, che ancora non si è capito se posso farlo proprio l'ultimo giorno Invece mi rendo conto che è meglio fare qui il visto per il Pakistan che a New Delhi, quindi bisogna estendere il vista in Sri Lanka, proprio l'ultimo giorno, mi devo sbrigare perché devo volare all'ambasciata Indiana, cercare di capire se posso fare una nuova richiesta, se devo distruggere quello vecchio, insomma mi devo inventare qualcosa e devo avere informazioni sicure, perché al solito su internet trovi mille cose giuste e sbagliate. Poi entro mezzogiorno devo arrivare all'ambasciata del Pakistan e fare la richiesta, e finalmente in giornata me ne voglio tornare a Hikkaduwa, se prenderò sto visto ulteriore, spendere i pochi giorni sulla spiaggia al sole mentre il visto Pakistano fa il suo corso, ma su tutto incrocio le dita per il visto indiano, dando per scontato che prenderò l'estensione qui in Sri lanka. Che macello.
Sta di fatto che la sera stessa, ieri, si va al pub dove sono stato anche la prima volta che son venuto qui, con la gente dell'ostello. Scopro che l'indomani ci sarà una serata di Salsa e conosco una bella ragazza Argentina, che probabilmente si unirà alla serata di Salsa. Insomma, pare che rimarrò qui anche domani. Situazione visti permettendo.
MI sveglio ancora mezzo brillo dalla serata prima, fa caldo e ho un gran mal di testa. Senza colazione corro a prendere l'autobus che in mezz'ora mi porta allàufficio del turismo. 9 am. dopo un ora e venti minuti esco con l'estensione di un mese ottenuta. Alle 10,40 esco dall'ambasciata Indiana con un sorriso, avrei potuto sia fare una nuova richiesta, senza problemi, ma rischiando di riottenere 3 mesi, sia posso fare il semplice put e in. Ovvero mi spiegano che finito il visto, esco dal paese e faccio una nuova richiesta, l'attesa di due mesi è una cosa che hanno recentemente annullato. Altra buona notizia. Ore 11,20 esco dall'ambasciata Pakistana, dieci minuti a piedi da quella Indiana, accanto a quella Araba e Norvegese. Esco desolato perché non posso andare in Pakistan. Già di per se le leggi sui visti sono ridicole, non si capisce perché semplicemente non puoi entrare in una nazione come nelle altre, sta cosa del visto è di una discriminazione incredibile. Qui in più ti aggiungono, dico il governo
pakistano, il fatto che devi essere residente nella nazione dove fai la richiesta per il visto. Quindi avrei dovuto esser residente in Sri Lanka per richiedere il visto per entrare in Paksitan dall'India. Un vero verissimo peccato.Me ne morivo di andare in Paksitan con il mio caro amico a visitare il nord e Islamabad. Non ora, un'altro momento, un'altra parte di viaggio. Ora mi butto qualche giorno a Hikkaduwa, da domani, perché oggi c'è Salsa in Sri Lanka e forse con un po' di Argentina.

mercoledì 4 dicembre 2013

CONSIGLI DI VIAGGIO. Number 6. Mangiate cibo locale.

Questo è un consiglio ovvio per alcuni,  difficilissimo per altri…
Andare in Sri Lanka, In Vietnam e cercare un ristorante italiano… Come dire... Viaggiatori o no, la cultura locale va assaggiata. Nel momento che volete viaggiare nel vero senso della parola, la cucina locale nel ristorantino locale, bordo strada, il carrettino, il warung o come volete chiamarlo a prescindere dal luogo, è un must. Apparte la solita solfa di risparmiare una montagna di denaro è qui che la cultura di strada ribolle. Si mangia dove mangiano i locali, nei mercati, nei loro ristoranti spesso senza menu. Mangiate i loro piatti, assolutametne cotti per evitare problemi seri, addentate la loro cultura. Non vi spaventate, male ceh vada se mangiate intelligentemente prederete un po’ di diarrea. Non è la fine del mondo… Al limite dopo un po’ diventerete semplicemetne più reseistenti. Magniare intelligente vuol dire evitare piatti di carne freddi. Per quanto il posto vi possa sembrare sporco (per livelli italiani tra il sudest asiatico e india e dintorni il livello è da mani nei capelli) un cibo cotto a dovere è apposto. I sapori che scoprirete saranno infitti e sorprendenti. Tutto il mondo produce cibo eccezionale e anche laddove troverete qualcosa che non vi piace, vale la pena saperlo, sapere cosa e perché non vi piace. Saper collegare una cultura a dei particolari sapori è bellissimo. Pad thai, Kottu Roti, Mille e mille curry, Sticky rice… Dobbiamo assaggiare migliaia di cose e lo dobbiamo fare a dovere, seduto su una seggiolina, in un ristorantino che sembra lurido e che generalemnte è ciò che sembra eppure, spesso, buonissimo.