mercoledì 30 settembre 2015

È 'na vitaccia...

Un momento di riflessione. Da condividere, qui, perché questo, il viaggio, la conoscenza della nostra Madre Terra, e in parte dei suoi popoli, è la mia vita, ma anche la risposta che scaturisce dalla mia riflessione.
Oggi, un caro amico fraterno, Cristiano ha scoperto che sarà femmina. La figlia, aspettano, lui e Ale, una figlia. Bellissimo. Alessio, altro caro amico ha chiamato la figlia appena nata Anna. Serena, mia sorella, chiamerà il pupo Raffaello. Davide, un altro amico storici aspetta il secondo.  Nicholas, l'amico più antico, l'ha chiamata Olivia. Valeria, la mia più cara e vecchia amica, l'ha chiamata Viola. Davide, altro amico, ha scelto Greta. Poi tutti bei nomi... Abbiamo tutti su per giù (o suppergiù?) la stessa età...

...E io ieri pomiciavo con una spojarellista in una sorta di strip club a Makati. Però ho nomi pronti (e un tatuaggio) almeno per due figli, se non tre... 
Cazzo.
Senti, io c'ho provato, me so sposato... È 'na vitaccia.

sabato 26 settembre 2015

Manila e la sua lunga notte tra peccato, povertà e carte di credito rotanti. This is Makati nightlife.

Volge al termine la mia Makati e ho davvero festeggiato tanto. Il vento ha iniziato a soffiare pochi giorni prima del previsto, ma rimarrò fino alla fine del mese. Devo dire che questo mese è servito, mi ha scaricato.  Fuori a far festa ogni sera per i primi quindici giorni, fino a mattina, tutti giorni. Il mio fisico ha ceduto per due giorni, febbrone. Al solito un po’di acqua bollita con zenzero e succo di calamansi e tutto passa in fretta. Una delle due sere con quasi quaranta di febbre mi sono presentato in un bar dove vado spesso a giocare a biliardo, per vedere la partita di Champions della Magica Roma contro il grande Barcellona, al gol di Florenzi, che ha tirato dalla sedia accanto alla mia qui a Makati, non sapevo che fare non riuscivo a crederci, non riuscivo a urlare, mi son messo le mani nei capelli e mi guardavo interno cercando di capire se qualcuno avesse capito cosa fosse successo, che gesto di meraviglioso calco era stato prostrato sotto i nostri occhi. Un ragazzo accanto a me che guardava la partita e mi chiese se amassi il calcio (Io so daa Roma, risposi in perfetto…Inglese), mi guardava dopo il gol come niente fosse accaduto, come se Davide inaspettatamente non avesse accecato Golia scagliando il sasso dalla terra dei fuochi; come se Frodo Florenzi non avesse gettato l’anello dalla cima dell’Everest in barba a Messi nei panni di Sauron.
Niente.
Mentre immaginavo a Roma cosa stesse succedendo, immaginavo morti allo stadio, gente che volava tra una curva e l’altra, i pub distrutti… Una guerra suburbana in cui anche quelli che ci stavano rimettendo erano a fare festa, almeno sino alla mattina dopo. Qui niente, poi un ragazzo, l’istante dopo urla: “Hey Guys! Look at this guy! Look what he did!”, il Bolt nascosto in me (molto nascosto) mi ha dato l’energia necessaria per uno scatto felino verso il ragazzo che aveva ammirato e allora Abbracciamose Forza Roma!
Invece niente.
A parte un singolo commento entusiasta, nulla. Qui nun se fa festa… E vabbè, 1 a 1 palla al centro, vedemo che succede e speriamo che la febbre non peggiori che domani sera ho un appuntamento…
View from the Gramarcier71
Mi sono dato al dating selvaggio ed è stato divertentissimo (la partita intanto è finita 1 a 1 come è o fu noto),  è stato interessante, diverso, divertente, incontrare così tante persone, donne, ragazze, e conoscere cosi tante diverse storie, con il fine ultimo, spesso più del sesso, di avere una serata piacevole con una persona del tutto nuova, in cui entrambi siete spinti a flirtare il più possibile.
Beh se all’inizio, Manila non mi piaceva a parte la solita passeggiata a Chinatown (sono consapevole  che sia una mia cosa personale, io adoro le Chinatown), ora devo dire che sono un fan della notte di Makati. La Makati night life è ricca di scelte, ha la sua faccia più lurida nell’essere una tipica Sin City asiatica, la faccia del peccato, ma è famosa anche per la sua mondanità glamour ricca dei grandi rampolli delle famiglie di costruttori, ricca di modelle e attrici, dei grandi eterni giovani proprietari di imperi Roiale Estate, la notte di Makati sa esser sfarzosa e lussuriosa in bar al settantunesimo dove fumi una narghilè, rigorosamente shisha da queste parti, in un club con un taglio da jet-set newyorkese per poi portarti in tarda notte in uno dei club dove la musica è techno di alto livello, la gente è quella a cui piace far vedere i soldi e le carte che ruotano tipo pugni del grande Mazinga. Bisogna dire che il divertimento, anche nell’ambiente più superficiale di Manila, è reale in questa Makati night life, e dura sempre sino a mattina.
L’altra faccia, quella del peccato, quella del lato più che oscuro, direi basso, de “la Foza”. Come di consueto, quando posso, decidendomi di fermarmi in una città, cerco il Red Light District. Qui è Burgos, nella Poblaciòn, il cuore di Makati. Ed è proprio per le puttane, per le spogliarelliste, i transgender e i lady boy, i poliziotti che sono buttadentro, le offerte speciali, i massaggi eventualmente disponibili con Happy Ending, o direttamente senza massaggio, a ogni ora della notte  co il fortissimo rischio di esser drogato e derubato. E’ proprio per questo che scelgo il Red light district, ma non tanto per l’accesso personale ai sopraelencati servizi, quanto per la loro presenza e per la fauna che attirano. Burgos è molto simile a Patpong o Padong, meno intensa, meno lurida, meno estrema, più facilmente raccontabile e più accessibile. E’ anche, però, molto più povera, più triste, se passeggi ai suoi bordi, sui marciapiedi più scuri vedi bambini che dormono per terra, letteralmente con la faccia per terra e ti chiedi se sia colla, vedi magari una famiglia, addormentarsi sotto l’ombra che l’albero creata dai neon. Burgos è tanta roba. Più lenta, scandita, ma sempre viva. Burgos è una raccontastorie, ventiquattro ore al giorno, puoi metterti in un angolo, per disegnare i volti, o fotografarli o scrivere i racconti che vedi. Non è un mondo a parte come verrebbe facilmente da pensare, è semplicemente una delle facce di questa realtà, di questo mondo. Poi fa sempre ridere quando stai passeggiando con una ragazza che hai o ti ha invitato, essere avvicinati da un tipo che cerca di esser losco provando a venderti Viagra …
Storie. Ventiquattro ore al giorno. A Burgos, Makati, Manila.


Venghino signori, venghino.

martedì 15 settembre 2015

L'isola delle streghe

Non posso evitare di  menzionare Siquijor. Sono stato ben due volta. La prima per un evento che mi attirava molto. La festa dei guaritori. A fine Aprile. DA capire che Siquijor è l’Isola della stregoneria qui nelle Filippine, dove la superstizione è molto forte, dove il cattolicesimo che regna in maniera potente nel paese, qui si spezza, si allenta e si mischia con la cultura locale, antichissima. Tanti i guaritori, tra massaggiatori, pranoterapeuti e similari, molti bravi altri chiaramente poco più che buffoni per turisti. Pochi gli sciamani, pochissimi e rarissime le Mananagal. Mananagal è la figura più nera, più oscura, che suscita più paura nelle filippine. Tra magia mera, malocchio, sciamanesimo voodoo e stregoneria della più crudele le Mananagal (generalmente donne) sono rispettatissime, temutissime, suscitano vero e proprio terrore. Anche chi è lontano dall’isola, chi non crede a queste cose non vuol avere niente a che fare con loro. E’ roba oscura. E in qualche modo, che ci si creda o no, lo è davvero. Anche solo per la fortissima manipolazione mentale che sono in grado di effettuare. La gente muore, davvero come fosse nulla, senza spiegazioni, talvolta a Siquijor e per tutti, senza dubbio è la Mananagal. La mananagal cosparge dell’olio di cui ignoro la provenienza sull’addome e così facendo divide il suo corpo in due: busto che vola via e fianchi e gambe. Vola nella notte alla ricerca di bambini ancora nel feto della madre. Per nutrirsi di loro, togliendo chiaramente loro la vita. Dicevo, oscuro, maligno, bieco.
Bolo Bolo healer
Quasi impossibile entrare in contatto con una Mananagal, e ci hi provato, ma non in maniera persistente, almeno la prima volta che sono stato, una settimana, la seconda volta solo tre giorni ho lasciato perdere. Tornerò e sarò più attivo. Devo vedere, devo capire e non ha chiaramente paura, anche credendo fortemente che parte della leggenda sia vera. La mia mente è molto aperta e ciò che spesso viene definito soprannaturale, che invece è del tutto naturale, per me appartiene a questo mondo, solo in una differente sfera di realtà che la gente si rifiuta di vedere. Voglio capire fino a che punto una Mananagal sia maligna, fino a che punto la leggenda e questo potere oscuro si mischiano ad una delle realtà tangibili. Sta di fatto che due notti di fila cose strane, diverse, inquietanti sono successe.  Non ho bene le parole per descriverle, ma diciamo che nel mezzo del nulla, in una strada dove regnava buio pesto e la luce del mio scooter fendeva la questo nero totale ho incentrato una signore ferma al lato della strada, fissando il nulla. Ripeto, nel mezzo della notte, come fosse una sonnambula, ma immobile, la sua  mente era da un'altra parte. Una corrente elettrica passò il mio corpo da parte a parte. C’era qualcosa. La notte seguente, faccio la stessa strada, senza pensarci, passo nello stesso punto, nero più completo scena simile, ma questa volta un ragazzo alto e un bambino. Fermi, nel nulla, capo chinato da un lato per entrambi. Completamente assenti. Non so se riesco a porgere voi una vaga idea di quello che ho provato, ma non era una sensazione piacevole. Questo aggiunto al fatto che se chiedi in giro, storie del genere a Siquijor accadono tutti i giorni.


Questa è l’isola delle streghe, un isola stupenda, piccola, con una marea una marea che si alterna e lascai spazio a spettacolari paesaggi, dove mi siedo con gli amici per interminabili Jam session. Dove ho imparato un po’ meglio a suonare il Jambè e ad essere in sintonia con i ritmi del gruppo. Ho lasciato qualche amico che tornerò a trovare a Casa Miranda, una sorta di Family house albergo, perfetto per viaggiatori a lungo termine e backpacker, un luogo dove ti senti subito a casa. In qualche modo Siquijor è il mio posto preferito nelle Filippine.

sabato 12 settembre 2015

VARANASI.

Questo è un posto cronologicamente posto molto dopo di quando è accaduto, poco più di un anno fa. Non l'avevo pubblicato... Ed eccolo qua.

Varanasi è uno dei posti che più ho atteso in vita mia. Un psoto che mi dicevano esser culturalmente sconvoglente.
Beh, può sicuramente esserlo. Diciamo che se sei abiutato a viaggiare molto, se hai visto tutto il sud esta asiatico, se sono più o meno otto mesi che mangi India, respiri India, parlicchi Indiano, hai visto bene Calcutta, nessuna luogo potrà davvero sconvoglerti culturalmente.  Benares, come viene chiamata principalmente in Hindi è a dir poco pittoresca. Sporca come pochi luoghi su questo pianeta, ienteressante come pochissimi.  Effettivamente se uno prende e arriva direttamente a Varanasi, senza aver fatto a lungo il callo in tante altre parti, può esser devastante. E’ motlo difficile da spiegare a parole, Varanasi ti può lacerare la coscienza. La povertà che incontri, la vita di strada ai limiti dell’umano, i morti che bruciano (ho involontariamente, letteralemtne, aspirato a pieni polmoni un corpo in fiamme, una sensazione piuttosto difficile), lo sporco, i colori accesi, il cibo di strada, il più buon lassi dell’India  (meglio di Amritsar, checchè ne dicano) la merda ovunque, le mucche, il maestoso Gange, i bellissimi Gath. E’ una città immortale, è una città che ha natali più antichi di Roma stessa (lasciando perdere che di per sé non v’è una singola pietra più antica di Roma…).
Varanasi era immancabile nel mio infinito peregrinare, passeggi nelle sue piccole intricatissime vie, ti ci perdi e ti trovi i morti che girano con te, puoi quasi sentirli, sembra essere una città che non lascia facilmente  scappare le anime dei suoi morti, è, come dire, una città magica. Venire in India e non visitare Varanasi è andare in Francia e non visitare Parigi, con la differenza che nella vita di un essere umano Varanasi è molto più importante di Parigi. E’ un epicentro energetico che ti scuote, smuove le fondamenta di ogni umano che tenga gli occhi aperti, ovviamente non del turista che passeggia con l’ipad in mano per fare il video delle vacanze, nache se non né sono sicuro….

Non è consigliabile fare Varanasi appena arrivati in India, come dicevo, ma sicuramente non è nemmeno da fare come ho fatto io, alla fine di lunghi ed estenuanti otto mesi, perché è tanta roba, tanti odori, tanto sudore. Benares stanca. Mi son fermato cinque giorni. Cinque giorni sui Gath, tra le vie, passeggiando e fotografando, affittando all’alba una barca per vedere la città dal suo fiume. Una delle particolarità è che la capitale religiosa dell’India Induista è situata solo da una parte del fiume, desolazione dall’altra. Difficile non amarla, ma possibile che ti colpisca talmente tanto che dopo la prima mezz’ora tu voglia totrnare in albergo e non uscire più. C’è chi non tornerà mai in India a causa di Varanasi, c’è chi ci tornerà sempre, perché c’è Varanasi.

Balesin ed eccoti servito il Sommelier Italiano

Lasciata Bohol il progetto era andare due mesi in Indonesia, tornare alle Gili Island dove passai un bel periodo con Silvia, nel mio secondo anno di viaggio, andando a ritroso in questo blog troverete tanto sull’Indonesia…
Invece le cose son cambiate. Lasciata Alona beach con qualche amico per visitare Siquijor, l’isola della stregoneria che era già venuto a visitare a fine Aprile per una settimana mi arriva una chiamata, una proposta di lavoro. Vitto alloggio, paga piccola, su un isola privata a Nord ad insegnare Diving e nel caso riesca a trovare spazio mi si dava la possibilità di insegnare Yoga. Questo effettivamente dopo aver dovuto cancellare un lavoro precedentemente accordato. La famiglia conosciuta una sera sulla spiaggia di El Nido, mi contatta a metà aprile per fare loro da insegnante di Yoga personale. Ora io non volevo diventare insegnante di Yoga eppure pare che lo Yoga mi perseguiti, paga discreta, vitto e alloggio e il mio si. Questo per poi cancellare, da parte loro, il tutto, ad 8 giorni dall’inizio del lavoro, per dire la correttezza, ma vista la perfezione del mondo non mi lamentati, si vede che per me qualcosa era previsto. Infatti Balesin Island era sulla mia strada, L’isola privata di Mr. Ongpin, tra i quindici uomini più ricchi nelle filippine. Accetto. Quindi da Siquijor con John, Mila e Jason ci dirigiamo per altro diving a Dumaguette, sull’isola di Negros e ad Apo Island. Gran diving. Saluto loro, li rivedrò, credo, sicuramente John. Mi dirigo prima a Malapascua, per fare immersioni con gli squali Volpe, una cosa da sogno. Lo squalo volpe è uno squalo simpaticissimo con una pinna posteriore lunghissima, una cosa incredibile. Beh a Malapascua c’è anche la mia bambolina, soprannome della mia bellissima cinesina che raggiungo per altri quattro giorni d’amor tra luna e oceano…
Con una lacrima, perché lo so, io mi affeziono a posti e persone mi tocca salutare CiaoCiao, soprannome sempre suo dato dai suoi amici (in verità si chiama HanQuiao, e si legge Hanciao). Direzione Balesin.
Ecco Balsein è un isoletta piccolissima, bellissima, resort privato dove per accedere bisogna essere soci, la tessera costa tipo centomila euro, ‘na cosetta.
Beh il posto è bello, il lavoro praticamente nulla, non faccio nulla tranne poche immersioni in una discreto relitto d’aereo e poco più. M’annoio principalmente: Un po’ di yoga la mattina, meditazione e a prendere il sole. Questo è il mio lavoro. Il primo mese. I ragazzi dello staff son simpatici, si passa del tempo insieme, ma siamo un po' diversi, quindi talvolta ci si diverte, ma non stringiamo grandi amicizie, che per me è piuttosto insolito, divento amico più con Luisa, la ragazza baffuta (altrimenti anche carina) e giovane della concierge, vero angelo custode.
Divertente è il secondo mese: mentre il primo passa solo tra poco diving e qualche lezione di yoga il fine settimana, molto ben pagata, il secondo vengo notato dal CEO dell’isola per via della passione in comune, in comune anche col proprietario che ha una villa enorme in toscana, del vino. Visto che si organizzando incontri di degustazione il sabato, vengo invitato a condurne uno insieme al CEO, credo per testarmi. A metà dell’incontro il EO mi si avvicina ed entusiasta mi fa: Beh sei assunto come sommelier ufficiale dell’Isola. Un mio interiore grande ringraziamento vola vero il grandissimo Sandro Sangiorgi, grande Maestro, come ti racconta lui un vino non lo fa nessuno e ovviamente io chiacchierone ho preso da lui. Quindi la paga si alza vertiginosamente ed diventa moooolto buona più alloggio migliore e vitto che diventa illimitato. Ottimo direi. Nel frattempo facendo diving scopro anche un sito inesplorato meraviglioso una sorta di labirinto di passaggi e caverne a 10 metri, illuminato da fessure e camini che rendono l’esplorazione sicura e non troppo ardua. HO un bellissimo incontro con una grossa aragosta decisamente anziana in una della caverne più nascoste, dove probabilmente mai uomo aveva messo piede. E’ una bella soddisfazione.
Vengo anche preso per formare il personale, per quanto possibile sul vino, organizzato così un corso di 12 ore con tanto di esame finale e diploma. Mi diverto, tanto. Il secondo mese sull’isola è la risposta dell’universo al lavoro cancellato. Mi da i soldi per comprare la nuova macchina fotografica rotta ad EL nido (per inciso abbandono Canon passo a Sony mirrorless e lenti Zeiss).
Mai lamentarsi, sempre accettare ed attendere ad occhi ben aperti. Se ti lamenti non vedi quello che passa davanti e esteriorizzi negatività invece di magnetizzare cose positive. Alla fine dei due mesi sono quasi dispiaciuto di lasciare il paradiso noioso di Balesin, ma mia attende qualche giorno di party furioso a Manila. Questo qualche giorno si trasformerà in quasi un mese, beh 15 giorni per ora con una prevista puntatina a Taiwan tanto per visitare un posto nuovo (ho incontrato un californiano che vive li mentre ero all’ostello i primi giorni a Manila) e per comprare la nuova Sony.





venerdì 11 settembre 2015

My home in Philippines. Bohol, Panglao, Alona beach.

Doumaluan beach
Well… Bohol. Esattamente Panglao, un’isoletta attaccata a Bohol da due ponti. Alona Beach, la spiaggia principale di Bohol è diventata casa. Subito. Appena arrivato ho fatto amicizia con Massimo, un pantagruelico personaggio che ha dato anima e corpo alla ristorazione, aprendo dopo esperienze in Italia e all’estero una pizzeria qui in Alona Beach. Simpatico e amante delle donne. Siamo diventati subito amici e mi ha aiutato a trovare una bella villetta, il mio nuovo castello.
Alona è un bella spiaggia, c’è tutto quello che mi serve per fermarmi un po’: Meraviglioso posto per le immersioni, poco distante c’è un isoletta, Balicasag, un vero e proprio tempio del diving, con un muro enorme che scende a oltre 60 metri… Ho quasi pianto quando sono stato li per la prima volta,  mi ha ricordato il perché stia viaggiando, il perché delle immersioni… Una cosa meravigliosa. Alona è una bella spiaggia ma un po’ incasinata, a mezzo chilometro c’è Doumaluan beach,una spiaggia strepitosa, da cartolina.

Dovrei poi scrivere un blog a parte solo sulle serate al Pinarella. Ci sono stato spesso nei quattro mesi spesi a Bohol, molto spesso. E ho scoperto il Tanduay.  Un rum locale del quale la versione base, 5 anni, è pura vernice, imbevibile. Una sera una mia amica me lo fece provare, sono rimasto a dormire da lei, ma lei sul letto, io mi sono svegliato nudo sul pavimento!!!!! Ecco, mai più la versione base. Esistono poi l’8 anni e il superior, 12. Se Il diavolo esistesse e bevesse qualcosa sarebbe il Tanduay Superior, per rendervi l’idea. Sto collezionando serate, scrivendole e tenendole da parte per far capire cos’è il Tanduay. 101 notti in Tanduay, un perfetto seguito per la serie HANGOVER (una notte da leoni), dove ti scegli e devi capire come hai fatto quello che hai fatto, dopo che te lo sei ricordato, se te lo ricordi.
Una mattina mi son svegliato sul prato di un residence dove una sorta di ragazza che ho avuto per un mesetto, una splendida cinese con due occhi così neri in cui riuscivo letteralmente a perdermi a lungo. Mai fissato cosi a lungo una persona negli occhi, era letteralmente difficile riprendersi. Beh un giorno mi sveglio sul prato davanti la sua porta. Ero intenzionato ad andare da lei, ma si vede che in qualche modo, nella notte mi son fermato…  Una volta mi hanno detto che ho partecipato fino a mattina ad un pool party fatto da me, un altro amico italiano in pensione ad Alona e una decina di splendide ragazze.  Mi sono svegliato con una bruciatura di marmitta sulla gamba e i vestiti bagnati, ma non capivo assolutamente. Io pensavo di esser andato a dormire presto con l’amico che mi chiese la sera del giorno dopo Beh, com’è andata con la ragazza? Quale ragazza? Quale piscina? Festa? Che festa? Tanduay… Inutile dire che non è possibile affrontarlo troppo spesso…
 Beh comunque il Pianella è un posto meraviglioso per le serate. Piccolo, tenuto alla grande, con und resident niente male, ma quando Simone, il proprietario si mette al mixer è un altra storia, gran DJ...

Trasier
Ad aprile sono venuti a trovarmi degli amici Israeliani per una quindicina di giorni portando in dono tahini originale, che mi mancava da morire, e insieme abbiamo visitato Bohol, l’isola principale, che è uno spettacolo di natura incredibile, un fiume selvaggio e delle colline particolarissime, le chocolate hills, davvero particolari, posto famoso per il classico turisti. Da non perdere poi il santuario di uno dei primati più piccoli del mondo il Tarsiers, qualcosa di tenero e bellissimo...Beh finalmente ho provato una zip line come si deve, altissima, eccezionale esperienza, sembra davvero di volare da parte a parte di una valle con sotto il bellissimo Loboc River.
Loboc river
La mia amica Lindsey è venuta a trovarmi, conosciuta lo scorso anno in India, proprio mentre mia Madre e Gianni, il marito vengono finalmente a trovarmi in viaggio, per la prima volta dopo quasi 6 anni!!!!
La cosa più importante di Bohol è esser diventato ufficialmente istruttore di immersioni PADI. Un corso tenuto da un personaggio incredibile, Mike, famoso istruttore basato a Koh Tao, gira gira siam sempre in famiglia. 15 giorni divertentissimi, con lunghe classi sempre col sorriso e con una birra in mano.
Tanto tanto biliardo. Il mio biliardo sta diventando un’arma letale. Altro punto chiave della mia permanenza a Bohol è lo Yoga Barn, una bellissima piccola scuola di Yoga, diretta da Barbara, esperta yogini che mi ha dato la possibilità di proseguire l’insegnamento, il che mi fa chiaramente crescere molto. Ho iniziato con delle lezioni di meditazione, dove chiaramente sono più esperto e piano piano qualche lezione di yoga.

Purtroppo è difficile raccontare quanta vita è trascorsa in quattro mesi, ma Bohol è un po’ diventata casa e lascio perché è fine luglio, è bassa stagione e voglio lavorare un po’, ma tornerò. Come sempre.


Chocolate Hills