martedì 3 gennaio 2012

Saluti, buon anno, ma guarda che è ancora il 2055!



I giorni scorrono abbastanza velocemente.
Così velocemente che anche quest’anno è passato. Ciao fantastico 2011, uno degli anni più belli di sempre. Inizia ad essere un po’ che sono via…
Senza stare a ricordare le meraviglie di quest’anno vorrei solo salutare i compagni di questo viaggio. La cara Nika a Hong Kong; Raymond incontrato in Malesia e poi nuovamente in Thailandia; i grandi amici spagnoli Mirko, Pepe e Juanma; l’altro spagnolo, Ruben, prima Indonesia e poi casualmente incontrato a Bangkok; i due ottimi amici italiani che non posso nominare, ma che ricordo con affetto; il gruppo spagnolo del Vietnam capeggiato da Aida; sempre in Vietnam gli amici di una notte Jack e Gareth; David, l’indonesiano/olandese a Ubud;  Sabrina, amica di Polly con cui abbiamo spartito notti e giorni a Phi Phi Island;  Jey e Sven, dall’ultima passione diving.  Sono tutti parte di questa storia, anche se avvolte soprassiedo nel raccontare dettagli .
L’ultima serata a Phi Phi è stata memorabile, con una favolosa ubriacatura di gruppo: Jey e compagna, Sven, Polly ed io. Partiti da uno spettacolo di giocoleria con fuoco sulla spiaggia dove gli interpreti son stati proprio i due amici divemaster. Proseguita poi al Rolling Stoned dove abbiamo ballato rock e grunge come matti, come merita. Spiaggia ancora, musica d’ogni tipo e lì ci siamo persi Sven, forse è l’ultima volta che lo vedrò. Continuando in quattro in chiacchiere a casa di Jey ci siamo raccontati un po’ di vita, ci siamo un po’ uniti, proprio l’ultima sera, per condire il giorno dopo di quel dispiacere che sa di fine estate, quando lasci gli amici con quella speranza di rivederti, ma sai che è qualcosa di molto sottile, molto fragile e t’allontani con un velo in più a coprire il sorriso per la nuova esperienza passata.
Una settimana a Phuket serve solo per rendersi ancora più conto che Phuket non mi piace: Almeno ho rivisto Raymond, con il quale speravo di far capodanno, ma nulla. Ho conosciuto qualche ragazzo italiano amico di Polly, amici di Roma, amici di amici e qualche serata nell’inferno di Patong è volata via.
Non riesco a capire Phuket, non foss’altro per un turismo dedicata alla Patonza, più che Patong. Spiagge belle, ma niente di stravolgente. Tempo troppo spesso incerto, puoi venire in bella stagione e trovare solo pioggia o viceversa, la Thailandia è uno di quei posti nel mondo dove non esiste più una vera e propria tabella meteo, in verità c’è ma è facilmente e spesso totalmente stravolta, non ha quasi più senso parlare di stagione delle piogge o meno, ma di fortuna, anche chiamata culo. E’ che qui di culi ce ne sono talmente tanti che ti confondi.
Ho sempre trovato brutto tempo e sommando siamo a due mesi esatti. In due mesi abbiamo raccolto nemmeno dieci giorni di fine novembre tra Bangkok e Koh Samet. Basta. Il resto è stato un po’ raccogliere acqua e tantissimo ammirare nuvole dense. Dicono la Thailandia ormai è così, capita che ti fai tre mesi di sole e poi ti capita quest’anno: Uno dei più brutti anni di sempre a condizioni meteorologiche. Non pioveva così tanto da forse cent’anni. Due anni fa,quando sono andato a Miami, non faceva così freddo lì da ottanta anni, ma il fatto con me è che ho un problema, una cosa personale con il sole. Non è la pioggia che arriva, mi sa tanto che è il sole che scappa.
Quindi nuovo anno e si prosegue, siamo in rotta per Koh Tao, isoletta che dicono splendida nel golfo. A nord di Koh Phangan e Koh Samui, le due più famose e più turistiche.
Il capodanno in sé non è stato nulla di speciale, ma siamo stati bene Polly ed io. Cena a base di pizza Margherita per me e gnocchi per Polly da Rugantino, lì a Kata. Sulla spiaggia poi a vedere una marea di fuochi d’artificio soreggiando whisky ‘n cola: Spettacolo emozionante per la quantità, ma molto pericoloso, visto che i fuochi sono tutti d’importazione cinese senza nessun controllo, accesi a caso da chiunque li comprasse e poi lì, in mezzo alla spiaggia, accanto a tutti.  Alcuni sono scoppiati a terra, altri a mezz’aria, feriti molti, soprattutto a giudicare dal numero delle ambulanze che si sentivano. Io l’ho scampata per un pelo, ma ho una bruciatura evidente a tre o quattro centimetri dall’occhio destro: Un qualcosa che è scoppiato è poi ricaduto rovente e violento esattamente sotto la mia tempia, un dolore cane. La serata è continuata prima a Karon, tra la sua spiaggia e un localetto di musica Rock, poi sulla spiaggia di Patong e quando il whisky è finito lo Jagermaister ha preso il suo posto: Mai tanto amato da me, ma in Polly ha sempre trovato una grande fan, mi pareva giusto farle compagnia…
Devo aggiungere che Karon la torvo meno carina di Kata, con una spiaggia più grande, solo nella prima la sabbia è più fina e bianca, nella seconda più gialla e morbida, a grani leggermente più grandi. La sera di Karon è più movimentata, i suoi alberghi si riempiono prima e sono inspiegabilmente più costosi. Kata, se devo stare a Phuket, è il mio posto ideale.
In questo momento ci stiamo avviciniamo Surat Thani, da dove dovremmo paertire e ci sono delle nuvole che pare notte…
Ah dimenticavo, buon anno a tutti! 

Il calendario thai segue il computo dell'Era Buddista (sasana) fa partire il conteggio degli anni dal plenilunio del mese di Vesak dell'anno 543 a.C. (anno 210 di Roma, regnante Servio Tullio), giorno in cui, secondo la tradizione, il Buddha trapassò nel mahaparinibbana, ovvero il giorno in cui Siddartha si pensà sia morto. Questo in realtà non è il primo giorno dell’anno per chi segue scrupolosamente il calendario Thai, perché il nuovo anno, il 2556 sarà il 14 Aprile! Quindi qui il capodanno è festeggiato solo per noi poveri Farang…

ERRATA CORRIGE.
Anche se tutto è iniziato un 14 Aprile, il cambio di data lo fanno corrispondere al nostro, anche se non so da quando, credo abbiano cambiato in corsa. Quindi ora è il 2055, e lo è da pochi giorni, da quando per noi è il 2012. Insomma fanno un po' come je pare....


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