venerdì 20 gennaio 2012

Koh Tao e ciao ciao


Koh Tao è bellissima, forse la più bella delle isole, non saprei è anche questione di gusti, ma io l’ho vista essenzialmente con la pioggia, immagino la sua bellezza con il sole, la tornerò a vedere, anche perché quasi sicuramente mi fermerò un po’ a Koh Tao.
Arriviamo dopo due orette di traghetto da Koh Panghan dove Polly ha vomitato anche l’anima. E’ riuscita a riempire due sacchetti di plastica! Il mare era un po’ ingrossato effettivamente la situazione per gli stomaci non era gradevole, ci può stare, anche perché non ne ha voluto sapere del vecchio trucco, vai fuori, respira aria e fissa il punto più lontano possibile, vedrai che ti passa, quando si sta già male non sempre si è lucidissimi.
La prima serata è subito bellissima, con Ortal e Nadal nel nostro bungalow a suonare la chitarra e l’armonica tiriamo su una jam session davvero divertente a cui si aggiungono altri tre ragazzi israeliani., Dan, un altro Nadav e Abigale, ragazza di sangue russo che non canta affatto male. Ortal e Nadav ci lasciano per prosegiure la loro luna di miele due giorni dopo, li rincontreremo ancora a Bangkok, con appuntamento al grande centro commerciale MBK, dove inizia una ottima e speriamo proficua collaborazione di cui non posso parlare, ma ceh probabilmente mi porterà nel mese prossimo ad aggiungere la Birmania, Myanmar per l’esattezza, nella lista dei paesi. L’ennesimo paese carico di suggestione per quanto mi riguarda.
La più bella sorpresa di Koh Tao è che per la seconda volta durante il viaggio incontro un amico del viaggio stesso: Jey, da due giorni si è ritrasferito a Koh Tao e non essendo un frequentatore di internet non mi aveva aggiornato, l’ho incontrato proprio quando sono andato a iscrivermi al mio terzo corso personale di diving: Stress and Rescue, l’ultimo passo prima di diventare Divemaster. Tra parentesi un corso più duro, meno bello in virtù del fatto che non è un corso dove hai immersioni “divertenti”, ma appunto sono immersioni che ti servono per alzare lo stress e creare situazioni in cui il panico può prendere il sopravvento, qui entra in gioco la preparazione che ti servirà per ripristinare quelle situazioni, per governarle. Comprese numerose tecniche di salvataggio.
Ho praticamente fotografato nulla, e fatto poco in generale. Ho pensato e riflettuto tanto in compenso.
Grazie al diving e al tipo di vita rilassata Koh Tao mi ha comunque stregato. E’ un posto che mi è rimasto un po’ dentro, ma soprattutto so che m’attende.
Ci torno, quasi sicuramente. Metto il quasi perché con il gioco della mia vita davvero non si sa mai. Ho però intenzione di tornare il prima possibile, proprio durante il mio viaggio, fare una lunga pausa, diventare divemaster e magari lavorare un po’ lì. Polly non ne ha voglia e per ora mi ha convinto a proseguire un po’. Cambogia (il visto è arrivato da pochi giorni, on-line), Laos, poi si rientra nel nord della Thailandia per visitarla sono a Bangkok, con un visto di appena quindici giorni (quello che ti danno quando entri via terra), da Bangkok, Perth, Australia e vediamo un po’ che succede.
So che avrei bisogno di fermarmi un po’, un po’ di più anche di quelle tre settimane che negli ultimi mesi mi sembravano il tempo giusto da dedicare a qualche posto, a volte per rilassarsi, a volte per viverselo. Due, tre mesi, a Koh Tao, divmaster, immersioni tutti i giorni e poi si può anche proseguire.
Mi fa male andare via da qui, sono triste come poche volte in questo viaggio, un piccolo circolo di persone che si potrebbero rivelare ottimi compagni barra amici, per condividere quell’isoletta con il sole, e con la pioggia. E’ difficile non fermarsi in alcunoi posti per me, sono sì un viaggiatore, ma uno che ha scadenza molto blande, non amo correre, almeno non sempre. Mi sarebbe piaciuto fermarmi ora, prendere questo treno, ma devo terminare almeno questo piccolo giro. VOGLIO terminare questo piccolo giro e magari approcciare questa Australia prima di tornare nella mia Koh Tao. Speriamo il viaggio continui ad essere bellissimo, ammetto che l’emozione di essere in Cambogia e in Laos giù s’affaccia nello stomaco. Ammetto che mi manca perdermi con la mia macchina fotografica e i suoi obiettivi tra i volti e i paesaggi di questi posti così carichi di fascino già nei loro nomi. Speriamo continui nella maniera giusta e speriamo il tempo passi in fretta, ho voglia di immergermi ancora.

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