domenica 28 agosto 2011

Kuala Lumpur, primo contatto

Sesto paese toccato quest'anno, ma per quanto riguarda il mio viaggio è solo il quarto. Abbiamo fatto un'esaustiva ora per l'immigration. Sono affamato, ma contento per non aver avuto problemi nell'imbarcare la chitarra come bagaglio a meno extra... Tutto fila liscio per ora, sul pullman verso centricittà. C'è una vera e propria foresta di palme attorno l'aeroporto che ci scorta quasi fino in città, il caldo è piuttosto umido. Il soggiorno sarà breve, una porzione soltanto di viaggio, ma speriamo interessante.

Arrivati non ci vuole molto per trovare l'alberghetto che risulta essete molto carino e pulito, ma certamente estremamente piccolo, la nostra stanza non ha nemmeno una finestra... va comunque bene, aria condizionta, free wi fi, centralissimo. Dobbiamo mangiare perchè Polly affamata è intrattabile e ci dirigiamo in un pittoresco ristorante sotto l'albergo. Scoprendo quanto sia anche qui econica la situazione cibo ed entrando in contatto con la cultura araba. Per me non è la prima volta e devo dire che con presa con le molle, e parlando della sua versione non severissima a livello religioso, è una cultura che sempre mi affascina. È certo diverso e particolare respirare questa in n paese asiatico, spero di riuscire in questi pochi giorni a scoprirne le bellezze e le differenze. Intanto come da buona paese a cultura musuana c'è qualcuno che mangua con le mani, sebbene solo un paio e non c'è alcool in vendita. Meglio per la mia gastrite, meno per il mio spirito. Le posate, proseguendo sono di un lurido che mi richiamano i ristorantini notturni di piazza djem el afna (potreu sbagliarmi nello scrivere), dove perangiare mi toccava disinfettare le suddette, e davvero non sono uno schzzinoso, sono abituato ad adattarmi, ma un po' d'attenzione nom guasta con la vita che faccio. Ricordo di aver con me un po' di "quaiz" o "faizii" ovvero le mitiche bacchette con le quali sono diventato espertissimo nel mangiare. Ormai abile anche con riso e noodle, decido di fare una corsa all'albergo e finalmente un po' di pace possono trovare i nostri stomaci pettinati anche con due coca cola ( alla faccia della gastrite).

Inviato da iPhone

1 commento:

  1. Beh, grazie per le news...
    Come al solito , gusto ogni parola che scrivi con
    un quinto di invidia e quattro di ammirazione.
    Forse perchè la parola Ramingo, che leggo ogni volta nella descrizione di questo blog, la sento cosi' dannatamente vicina al mio più intimo modo di essere...
    Forse ci vuole coraggio, forse solo un pizzico Pazzia a lasciare Prigione Italia (dove vivo in cella d'isolamento da 31 anni)..ma non riesco a ignorare il fatto che ogni minima volta che ho a che fare con qualcuno che se ne va definitivamente, o con qualcuno che ha fatto del Viaggio la propria vita, mi trovo a sgranare gli occhi e a vagare con la fantasia.

    Tu lo sai, La California è il mio sogno.
    Se non fossi cosi' maledettamente orgoglioso
    da non voler chiudere un attività che tutto sommato mi dà le sue soddisfazioni...
    beh, ti assicuro che molto probabilmente
    saremmo Jimi, Polly e Akuma.
    (anche se come nome da Traveller fa un bel pò cagare :) )

    RispondiElimina