Lasciata
Bohol il progetto era andare due mesi in Indonesia, tornare alle Gili Island
dove passai un bel periodo con Silvia, nel mio secondo anno di viaggio, andando
a ritroso in questo blog troverete tanto sull’Indonesia…
Invece
le cose son cambiate. Lasciata Alona beach con qualche amico per visitare
Siquijor, l’isola della stregoneria che era già venuto a visitare a fine Aprile
per una settimana mi arriva una chiamata, una proposta di lavoro. Vitto
alloggio, paga piccola, su un isola privata a Nord ad insegnare Diving e nel
caso riesca a trovare spazio mi si dava la possibilità di insegnare Yoga.
Questo effettivamente dopo aver dovuto cancellare un lavoro precedentemente accordato.
La famiglia conosciuta una sera sulla spiaggia di El Nido, mi contatta a metà
aprile per fare loro da insegnante di Yoga personale. Ora io non volevo diventare
insegnante di Yoga eppure pare che lo Yoga mi perseguiti, paga discreta, vitto
e alloggio e il mio si. Questo per poi cancellare, da parte loro, il tutto, ad
8 giorni dall’inizio del lavoro, per dire la correttezza, ma vista la
perfezione del mondo non mi lamentati, si vede che per me qualcosa era
previsto. Infatti Balesin Island era sulla mia strada, L’isola privata di Mr.
Ongpin, tra i quindici uomini più ricchi nelle filippine. Accetto. Quindi da
Siquijor con John, Mila e Jason ci dirigiamo per altro diving a Dumaguette, sull’isola
di Negros e ad Apo Island. Gran diving. Saluto loro, li rivedrò, credo, sicuramente
John. Mi dirigo prima a Malapascua, per fare immersioni con gli squali Volpe,
una cosa da sogno. Lo squalo volpe è uno squalo simpaticissimo con una pinna
posteriore lunghissima, una cosa incredibile. Beh a Malapascua c’è anche la mia
bambolina, soprannome della mia bellissima cinesina che raggiungo per altri
quattro giorni d’amor tra luna e oceano…
Con
una lacrima, perché lo so, io mi affeziono a posti e persone mi tocca salutare
CiaoCiao, soprannome sempre suo dato dai suoi amici (in verità si chiama
HanQuiao, e si legge Hanciao). Direzione Balesin.
Ecco
Balsein è un isoletta piccolissima, bellissima, resort privato dove per
accedere bisogna essere soci, la tessera costa tipo centomila euro, ‘na
cosetta.
Beh
il posto è bello, il lavoro praticamente nulla, non faccio nulla tranne poche
immersioni in una discreto relitto d’aereo e poco più. M’annoio principalmente:
Un po’ di yoga la mattina, meditazione e a prendere il sole. Questo è il mio
lavoro. Il primo mese. I ragazzi dello staff son simpatici, si passa del tempo
insieme, ma siamo un po' diversi, quindi talvolta ci si diverte, ma non
stringiamo grandi amicizie, che per me è piuttosto insolito, divento amico più
con Luisa, la ragazza baffuta (altrimenti anche carina) e giovane della
concierge, vero angelo custode.
Divertente
è il secondo mese: mentre il primo passa solo tra poco diving e qualche lezione
di yoga il fine settimana, molto ben pagata, il secondo vengo notato dal CEO
dell’isola per via della passione in comune, in comune anche col proprietario
che ha una villa enorme in toscana, del vino. Visto che si organizzando
incontri di degustazione il sabato, vengo invitato a condurne uno insieme al
CEO, credo per testarmi. A metà dell’incontro il EO mi si avvicina ed
entusiasta mi fa: Beh sei assunto come sommelier ufficiale dell’Isola. Un mio
interiore grande ringraziamento vola vero il grandissimo Sandro Sangiorgi,
grande Maestro, come ti racconta lui un vino non lo fa nessuno e ovviamente io
chiacchierone ho preso da lui. Quindi la paga si alza vertiginosamente ed
diventa moooolto buona più alloggio migliore e vitto che diventa illimitato.
Ottimo direi. Nel frattempo facendo diving scopro anche un sito inesplorato
meraviglioso una sorta di labirinto di passaggi e caverne a 10 metri,
illuminato da fessure e camini che rendono l’esplorazione sicura e non troppo
ardua. HO un bellissimo incontro con una grossa aragosta decisamente anziana in
una della caverne più nascoste, dove probabilmente mai uomo aveva messo piede.
E’ una bella soddisfazione.
Vengo
anche preso per formare il personale, per quanto possibile sul vino,
organizzato così un corso di 12 ore con tanto di esame finale e diploma. Mi
diverto, tanto. Il secondo mese sull’isola è la risposta dell’universo al
lavoro cancellato. Mi da i soldi per comprare la nuova macchina fotografica
rotta ad EL nido (per inciso abbandono Canon passo a Sony mirrorless e lenti
Zeiss).
Mai
lamentarsi, sempre accettare ed attendere ad occhi ben aperti. Se ti lamenti
non vedi quello che passa davanti e esteriorizzi negatività invece di
magnetizzare cose positive. Alla fine dei due mesi sono quasi dispiaciuto di
lasciare il paradiso noioso di Balesin, ma mia attende qualche giorno di party
furioso a Manila. Questo qualche giorno si trasformerà in quasi un mese, beh 15
giorni per ora con una prevista puntatina a Taiwan tanto per visitare un posto
nuovo (ho incontrato un californiano che vive li mentre ero all’ostello i primi
giorni a Manila) e per comprare la nuova Sony.
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