17 Febbraio
Sempre perché io e il freddo siamo profondamente amici
partiamo per kodaikanal, ce la facciamo in taxi, ma solo dopo aver preso il
mitico treno a scambio a vapore. Il viaggio, quasi 5 ore, è bellissimo, non c’è
che dire, un piccolo tuffo indietro nel tempo in bellissime carrozze, ci
prendiamo la prima classe, vista la pochezza della spesa.
Kodikanal è fredda. Ma fredda. Barbi si sente a casa vista
la natura montana della sua anima e della sua barba.
Si ritira a scrivere 5 giorni, full immersion, presentiamo
così i primi 3 articoli per il nostro lavoro di reporter di viaggio. Io
principalmente mi annoio, il posto dove dormiamo è bellissimo, con un piccolo e
carinissimo camino dove cuna sera consumiamo una rudimentale cena a base di
frutta secca e formaggio. La guest house è di fronte a un salto di quasi 2000
metri, cosa che intravediamo poche volte vista la coltre di nubi suggestiva che
dal primo giorno sale sempre più fino a diventare un vero e proprio muro
bianco. Roba che quando apriamo la porta entrano le nuvole in camera. Figo,
dopo un po’ noioso, non ho così voglia di riposare, ho voglia di vedere così
spingo per la partenza, la prossima tappa è Pondicherry.
22 Febbraio
Eccoci a Puducherry.
Città di mare con un allure francese, davvero deliziosa, nel
suo lungomare soprattutto. Una cosa che mi colpisce immediatamente di questo
posto sono i “walkers”.
Arriviamo a Pondicherry (Puducherry) alle 4 e mezza di
mattina quindi ci facciamo portare al Le café, una barettino bordo spiaggia
aperto 24hr. Si trova a metà del lungo mare, accanto la statua deforme di
Ghandi. Davvero un Ghandi con proporzioni stranissime. Due orecchie e due polpacci
mai visti.
E qui che alle cinque di mattina vedo il primo walker.
Ti vedo questo omino camminare veloce in tuta da ginnastica
ed esclamo: Wow! Davvero presto per cominciare ad allenarsi”. Bianca, una delle
due ragazze conosciute a Kodaikanal, mi fa notare, essendo stata qui, che
questo è solo il primo ne verranno altri. Li chiamano walker. Praticamente quasi
tutta la popolazione indiana di Puducherry tra le 5 e le 6 di mattina si raduna
per camminare a passo svelto, solo pochissimi corrono, come allenamento per
iniziare la giornata. Che è anche un idea buona, solo fa ridere vedere
centinaia di persone farlo alla stessa ora (va avanti fino a quasi le 7)
inondando il lungomare di gambe scarpe vestiti… Ovviamente vedi persone in
tenuta ginnica, altre sembrano pronte per andare in ufficio, altri vestiti da
classici neo indiani, con la super camicia con il mega colletto, jeans
indossabili solo da un indiano, e scarpe di pelle con suola in legno. Vatti a
fare una corsetta mattutina vestito così… Siamo in India, tutto è possibile.
Qui il surreale è all’ordine del giorno.
Detto questo ci spostiamo sulla spiaggia di Aurobeach.
Aurobeach è il pezzo di spiaggia che è di fronte alla collina dove si trova
Auroville, una delle più importanti comunità hippie al mondo. In realtà è
davvero sbagliato chiamarla una comunità hippie. E’ una comunità che si centra
intorno agli insegnamenti del Guru Aurobindo e continuato dalla sua compagna,
chiamata La Madre. Persona da tutto il mondo vengono a vivere qui. Ognuno ha il
suo business e in parte contribuisce alla vita della comunità. Poi ci sono cose
un po’ strane considerando che è una comunità con un alto livello di coscienza.
Non sono qui per indagare su questo, gli umani sono umani, e la comunità
essendo molto grande, ha ovviamente delle sue imperfezioni. La cosa più caratteristica
di Auroville è il Matrimandir. Il tempio color oro e on la forma di una palla
da golf oblunga, pensato da La Madre. Il progetto è interessantissimo, anche
per come è nato. La Madre effettivamente non poteva di suo sapere con così
estrema precisino delle misure architettoniche per la costruzione di un tempio.
Si sono poi scoperti aspetti particolari. Le misure del tempio, matematicamente
coincidono con molti altri elementi del pianeta terra, in scala o meno, ci sono
collegamenti anche con le piramidi di Luxor. E’ un argomento interessante che
merita approfondimento. Poi fa un po’
ridere il fatto che il tempio è stato sbagliato nella costruzione, di pochi centimetri
qui e lì. Questo praticamente ha mandato tutto a puttane energeticamente
parlando e il posto è ora solo un tempio…
Stare a Puducherry è piacevole, prendiamo un bungalow bordo
spiaggia. Mi mancava sentire le onde del mare andando a dormire e al risveglio.
Qui ho l’alba di fronte agli occhi, come a Koh Tao avevo il tramonto. Le volte
che mi son svegliato all’alba lo spettacolo era pazzesco perché la luce del
sole faceva un gioco bellissimo passando attraverso le doghe del bungalow. Uno
spettacolo unico.
Puducherry passa tra un po’ di Yoga, qualche cena con vino,
Indiano, ma vagamente decente, risate notti in chiacchiere. Decidiamo di Andare
a Calcutta, solo io e Barbi, tre giorni prima di uscire in Bangladesh per il
visto.
So che impazzirò tra le strade di Calcutta.
Devo dire un ultima cosa, qui, a Auroville posso mettere la
spunta alla casella “botto in moto”. Sono caduto. Da solo. E me so bruciato er
popraccio co la marmitta. Salvato in extremis da un composto di aloe e curcuma.
Fa miracoli. Sono stato fortunatissimo,
il freno della moto si è rotto e si è bloccato inchiodando la moto. Grazie a
Madre Terra andavo in quel momento a uno all’ora per via de i dossi. Fosse
successo mezzo chilometro più in la mi sarei dovuto mettere il vestito blu per
volare ed osservare la persone piccole, lontane, gridare: E un UFO, no è un
aeroplano, no è SUPERMAN. No cazzo è Jimi!
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