lunedì 24 marzo 2014

Kodaikanal, ciao al freddo + Puducherry e Auroville: La comunità di Aurobindo

17 Febbraio

Sempre perché io e il freddo siamo profondamente amici partiamo per kodaikanal, ce la facciamo in taxi, ma solo dopo aver preso il mitico treno a scambio a vapore. Il viaggio, quasi 5 ore, è bellissimo, non c’è che dire, un piccolo tuffo indietro nel tempo in bellissime carrozze, ci prendiamo la prima classe, vista la pochezza della spesa.
Kodikanal è fredda. Ma fredda. Barbi si sente a casa vista la natura montana della sua anima e della sua barba.

Si ritira a scrivere 5 giorni, full immersion, presentiamo così i primi 3 articoli per il nostro lavoro di reporter di viaggio. Io principalmente mi annoio, il posto dove dormiamo è bellissimo, con un piccolo e carinissimo camino dove cuna sera consumiamo una rudimentale cena a base di frutta secca e formaggio. La guest house è di fronte a un salto di quasi 2000 metri, cosa che intravediamo poche volte vista la coltre di nubi suggestiva che dal primo giorno sale sempre più fino a diventare un vero e proprio muro bianco. Roba che quando apriamo la porta entrano le nuvole in camera. Figo, dopo un po’ noioso, non ho così voglia di riposare, ho voglia di vedere così spingo per la partenza, la prossima tappa è Pondicherry.

22 Febbraio
Eccoci a Puducherry.
Città di mare con un allure francese, davvero deliziosa, nel suo lungomare soprattutto. Una cosa che mi colpisce immediatamente di questo posto sono i “walkers”.
Arriviamo a Pondicherry (Puducherry) alle 4 e mezza di mattina quindi ci facciamo portare al Le café, una barettino bordo spiaggia aperto 24hr. Si trova a metà del lungo mare, accanto la statua deforme di Ghandi. Davvero un Ghandi con proporzioni stranissime. Due orecchie e due polpacci mai visti.
E qui che alle cinque di mattina vedo il primo walker.
Ti vedo questo omino camminare veloce in tuta da ginnastica ed esclamo: Wow! Davvero presto per cominciare ad allenarsi”. Bianca, una delle due ragazze conosciute a Kodaikanal, mi fa notare, essendo stata qui, che questo è solo il primo ne verranno altri. Li chiamano walker. Praticamente quasi tutta la popolazione indiana di Puducherry tra le 5 e le 6 di mattina si raduna per camminare a passo svelto, solo pochissimi corrono, come allenamento per iniziare la giornata. Che è anche un idea buona, solo fa ridere vedere centinaia di persone farlo alla stessa ora (va avanti fino a quasi le 7) inondando il lungomare di gambe scarpe vestiti… Ovviamente vedi persone in tenuta ginnica, altre sembrano pronte per andare in ufficio, altri vestiti da classici neo indiani, con la super camicia con il mega colletto, jeans indossabili solo da un indiano, e scarpe di pelle con suola in legno. Vatti a fare una corsetta mattutina vestito così… Siamo in India, tutto è possibile. Qui il surreale è all’ordine del giorno.
Detto questo ci spostiamo sulla spiaggia di Aurobeach. Aurobeach è il pezzo di spiaggia che è di fronte alla collina dove si trova Auroville, una delle più importanti comunità hippie al mondo. In realtà è davvero sbagliato chiamarla una comunità hippie. E’ una comunità che si centra intorno agli insegnamenti del Guru Aurobindo e continuato dalla sua compagna, chiamata La Madre. Persona da tutto il mondo vengono a vivere qui. Ognuno ha il suo business e in parte contribuisce alla vita della comunità. Poi ci sono cose un po’ strane considerando che è una comunità con un alto livello di coscienza. Non sono qui per indagare su questo, gli umani sono umani, e la comunità essendo molto grande, ha ovviamente delle sue imperfezioni. La cosa più caratteristica di Auroville è il Matrimandir. Il tempio color oro e on la forma di una palla da golf oblunga, pensato da La Madre. Il progetto è interessantissimo, anche per come è nato. La Madre effettivamente non poteva di suo sapere con così estrema precisino delle misure architettoniche per la costruzione di un tempio. Si sono poi scoperti aspetti particolari. Le misure del tempio, matematicamente coincidono con molti altri elementi del pianeta terra, in scala o meno, ci sono collegamenti anche con le piramidi di Luxor. E’ un argomento interessante che merita approfondimento.  Poi fa un po’ ridere il fatto che il tempio è stato sbagliato nella costruzione, di pochi centimetri qui e lì. Questo praticamente ha mandato tutto a puttane energeticamente parlando e il posto è ora solo un tempio…
Stare a Puducherry è piacevole, prendiamo un bungalow bordo spiaggia. Mi mancava sentire le onde del mare andando a dormire e al risveglio. Qui ho l’alba di fronte agli occhi, come a Koh Tao avevo il tramonto. Le volte che mi son svegliato all’alba lo spettacolo era pazzesco perché la luce del sole faceva un gioco bellissimo passando attraverso le doghe del bungalow. Uno spettacolo unico.
Puducherry passa tra un po’ di Yoga, qualche cena con vino, Indiano, ma vagamente decente, risate notti in chiacchiere. Decidiamo di Andare a Calcutta, solo io e Barbi, tre giorni prima di uscire in Bangladesh per il visto.
So che impazzirò tra le strade di Calcutta.
Devo dire un ultima cosa, qui, a Auroville posso mettere la spunta alla casella “botto in moto”. Sono caduto. Da solo. E me so bruciato er popraccio co la marmitta. Salvato in extremis da un composto di aloe e curcuma. Fa miracoli.  Sono stato fortunatissimo, il freno della moto si è rotto e si è bloccato inchiodando la moto. Grazie a Madre Terra andavo in quel momento a uno all’ora per via de i dossi. Fosse successo mezzo chilometro più in la mi sarei dovuto mettere il vestito blu per volare ed osservare la persone piccole, lontane, gridare: E un UFO, no è un aeroplano, no è SUPERMAN. No cazzo è Jimi!

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