domenica 2 agosto 2015

Da El Nido a Port Barton

Da Coron mi muovo a El Nido. Spostamento in barca, di legno, un viaggio splendido e comodo. Sapendo che difficilmente mi fermerò qui, perché se consideriamo l’altissimo livello del diving nelle filippine, El Nido non è nulla di che. Il posto però è bellissimo. Un proseguimento di Coron. Magari lo è Coron di Palawan, ma è uguale. Per esser chiari: Palawan è un'isola stretta e lunga completamente ad ovest delle filippine. E' un po' staccata da tutto il resto ed è indubbiamente l’isola più bella e indicata un paio di anni fa da non so quale classifica, come isola più bella del mondo. Ci sta, perché come dicevo nel post precedente, qui la bellezza della natura e del mare davvero ti scuotono e ti riempiono. Coron è un'isola poco più a nord di Palawan come lo è Busuanga, l'isola dove è situata Coron Town. Si considera però Palawan anche come tutto l’insieme delle isole di questa zona. Come dire Viasaya, per le isole centrali. Spero di esser stato chiaro. Ora mi trovo a El Nido, probabilmente il secondo posto più turistico delle Filippine dopo Boracay. Qui si spende un filo di più che nel resto delle Filippine, ma è normale, visto il costante turismo. Qui si viene per fare Island hopping come a Coron (tranne che lì si va anche per fare diving) e lo spettacolo è stupefacente allo stesso livello. Inutile soffermarmi oltre con lussuriosi aggettivi riguardo la magnificenza della natura circostante. Si sta bene a El Nido, anche se la sua spiaggia non è davvero nulla di che, ed è l’unico neo di questo paradiso. Incontro tra le primissime volte durante il mio peregrinare intorno al mondo, degli italiani. Un gruppo di studenti che studia in Cina, qui in vacanza più tre ragazzi con cui faccio amicizia. Uno dei tre Diego, vegano, barba hipster, amante del cinema, persona deliziosa con cui sento una discreta connessione, uno di quei personaggi interessanti con cui sai che in qualche modo rimarrai in contatto. Il mitico Eros, l’adulto dei tre, con daliniani baffi e  spallettiana capoccia, diventa compagno di gite in scooter per il nord di Palawan. Corriamo come matti, manco fossero gare di dirty road, ma ci si diverte davvero tanto. Personaggi da tenere in memoria, personaggi forti davvero. Purtroppo pochi giorni a disposizione per condividere di più, loro devon tornare in prigione. Credo che Eros ora sia in Germania a fare lo chef, essendo uno chef…
Si beve, la sera si sta al reggae bar a caccia di qualche femminilità brilla lamo quanto me per condividere i soliti momenti da travel lover che iniziano a mancarmi. Nella passeggiata notturna sulla spiaggia incontro degli occhi incredibili incastonati in un bel viso di ragazza. Continuo a camminare, c’è molta gente e fantastico, chissà, magari è la donna della mia vita. Ci rido su, perché probabilmente non la vedrò mai più. Sta di fatto che continuando la passeggiata finisco al reggae bar con Eros, non ci sono posti a sedere sui tavolini in spiaggia e allora ordiniamo una birra e stiamo li, fermi in piedi, a guardarci intorno. Ed ecco ancora lei, accanto ad una donna più grande ed una più piccola, la piccola sicuramente la sorella, la più grande sicuramente la madre. Tutte e tre con un doppio colore dei capelli. LA madre ci chiama e dice di sedersi con loro…. Incredibile, che la mia fantasticheria stia prendendo forma? Si chiacchiera, sono
Canadesi, donna figa la mamma, vivono nelle filippine su un'isola sperduta, Tablas. I meravigliosi occhi di Starr, questo il nome, vagano nella notte tra un volto e un altro. Un amico filippino si siede acanto rivelandomi di esser pazzo della sorella più piccola, non rendendosi conto che ha tredici anni! Lo invito a bere meno e puntare altro… Nulla accade a parte piacevoli chiacchierate e una testa che dondola dalla birra. No, pare che non sia la donna della mia vita: anche se in vero, chi può dirlo? Magari la rincontrerò su qualche isola da qualche parte per il mondo fra qualche anno. Ho imparato che dire mai non ha davvero senso.
El Nido prende cinque giorni del mio viaggio e mi sposto a Port Barton, posto tranquillissimo e bellissimo qualche ora più a sud con furgoncino per turisti. 3 ore circa di viaggio. Velocissimo. Ripenso agli spostamenti in India quando sette ore di viaggio sono considerate nulla, nulla davvero. Qui la gente si spaventa per un viaggetto da cinque o sei ore. In India possono capitarti botte da trentacinque anche se il mio più lungo fu 16-17 ore, per un paio di volte almeno. Comunque ora siam qui, filippine. E Port Barton è bello. Qui faccio amicizia con un gruppo di ragazzi che stanno facendo Yoga Teacher Training in Chakra Yoga, in un centro che ho visto arrivando li. Lego un po’ di Più con Natalie, la quale ritroverò più in la.  Altri cinque o sei giorni, tra una passeggiata alle fontane e il gironzolare per il villaggio. Una notte splendida la spendo con la yoga community in una casa-capanna a due piani costruita nel mezzo della giungla. Cenetta e chiacchiere e mi risveglio all’alba con una vista mozzafiato. Che posto le Filippine… Che magia, che bellezza!

E' ora di partire, ho voglia di trovare il posto in cui mi fermerò, pare sia Bohol, amici in viaggio che incontro mi dicono, tu amerai Bohol. E andiamo a vedere sta Bohol, non era nemmeno nei piani iniziali, quindi probabilmente hanno ragione loro. Non che abbia davvero un piano, ho un disegno iniziale e molto generale, ho imparato presto in viaggio che avere un piano è innanzitutto controproducente, poi comunque se stai in vacanza da queste parti del mondo a lungo, impari che un piano non ha senso di esistere, tanto, comunque, mai andrà come volevi te e tutte le volte ne sarai contento. Per andare a Bohol devon prendere un aereo da Puerto Princessa. Una città, non voglio stare in città, mi fermerò un giorno e scappo. Ah, è anche ora di rinnovare il visto, quasi un mese è già passato…

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