sabato 15 febbraio 2014

Namasté Hampi.

1 Febbraio.

Namasté.
La vita è una cosa meravigliosa. Avere coscienza che non avremo solo questa vita da spendere, ma molte altre, così come molte altre ne abbiamo avute, è eccitante, se la sola meraviglia non bastasse.
Il viaggio perpetuo ti cambia, non posso smettere di scriverlo nonostante l'abbia già fatto molte volte. Ti arricchisce in così  tanti modi che non avresti mai pensato. Se in questo riesci a cogliere anche più opportunità possibili, che ti si presentano generalmente come sospiri, non come spettacoli immancabili (il più delle volte), puoi davvero arrivare ad una consapevolezza talmente più elevata che oltre a far bene a te stesso, farà bene anche al resto.
Il viaggio con Barbi, e ora con Adi, la compagna di Barbi in questo periodo, va molto bene. Il lavoro per il nuovo progetto, perception shifts, va un po’ piano, ma questo perché gli argomenti che trattiamo, sono un po’ delicati e tabù per più o meno ogni società. Hampi è stata lunga e molto bella, un posto con un’energia strana, comunque bellissimo, soprattutto lo sono le sue colline, ammassi di rocce tondeggianti. Dove ci riunivamo, e molti altri lo fanno, per assaggiare stupendi tramonti e viste mozzafiato. Interminabili jam session, a cui questa volta non mi sono mai unito, e mille volti, mille fratelli, mille sorelle a condividere la bellezza della vita e le verità che solo questo tipo di esperienze ti possono dare.
Amici come Yaqir ed Elyasaf, i Quarter to Africa, conosciuti a Gokarna, rendono le esperienze più piacevoli e più intense. Nel caso specifico anche molto più divertenti. Hampi è da vedere, a prescindere dai suoi molti templi, davvero belli. E’ una piccola immersione nella cultura del sud dell’Hindustan. India come si chiama in hindi.
Incontro nuovamente Sam, amico dell’Hansa Surf in Hikkaduwa. Orami non mi stupisco più di incontrare persone conosciute duranbte il viaggio. Capisci presto che e’ cosa normale. E’una questione di energie che si attraggono. Non esistono coincidenze che sono solo coincidenze. E’ grazie a Sam che andrò poi a Mysore per la mia settimana di Yoga.
Scrivere qui dalle colline di rocce di Hampi è incredibile. Lo spettacolo che ti si staglia davanti agli occhi è a dir poco superbo. Le rocce scendono delicatamente sino a terra, cullando piccoli ma magnoifici e labirintici campi di riso. Attraversare i campi di riso di notte con il cielo stellato è un esperienza da provare. Pazzesca. Se sei in LSD diventa indimenticabile, sembra di essere in un videogioco. Comunque, dicevo… I campi di riso, piani, non terrazzati come quelli più famosi, ma circondati da numerose palme da cocco. Sulla sfondo altre colline e i meravigliosi templi e roine di Hampi. Davvero, sembra un panorame finto, non di quelli cinesi o di Macao, fatti pronti per essere sempre belli, stile sotto naftalina, per i turisti. Invece è tutto naturale e superlativo. Gli aggettivi in issimo si sprecano.18 giorni ad Hampi sono davvero troppi per me, ma per via del progetto, dell’articolo su Hampi, di un assestamento generale nostro e per via di un po’ di pigrizia che un posto del genere dà, passano via in un attimo.
Hampi, meta imprescindibile, magari da far in maniera più corta. La vita che vedi scorrere sotto al fiume con le centinaia di indiani che lo vivono, lo bevono, ci si lavano, ci giocano… Un fiume di acqua e di colori che ti mozza il fiato e che a volta ha del tragicomico. Il surrealismo dell’India rimane prezioso per me. Qui per attraversare il fiume, piccolo in bassa stagione, devi prendere un barchetta. Tragitto un minuto e mezzo. Mi pare 10 rupie, nulla. Ma, invece di pagare al “conducente” e invece di prendere le persone e portarle dall’altra parte per poi fare lo stesso e portarle di qua si sono inventati un sistema dove perdono soldi e fanno un casino. Per prendere la barchetta devi comporare il biglietto li accanto a dove prenderai sta benedetta barchetta. Una calca impressionante a votle per entrare su sto trabiccolo, che prima o poi si rovescerà perché pare ovvio vista l’instabilità. Poi ogni barchetta porta la gente solo da un lato del fiume e torna indietro, allungando di molto, vista la quantità di persone, il piccolo viaggio. Quindi non puoi nemmeno comprare due biglietti, tipo andata e ritorno, assurdo. Detto questo a fine giornata tutti  i biglietti vengono gettati in acqua o semplicemente li per terra. Una cosa contorta, e davvero poco poco intelligente.
Mi sono ritrovato un paio di volte a pulire ampie parti di prato e a sgridare il fratello indiano che trattava il fiume come i llavandino di casa sua.
Detto questo devo dire che se sei una persona connessa con il pianeta terra, non puoi non amare l’India. Se sei connesso con le mattonelle o il parquet di casa tua o del tuo albergo preferito o con le ruote della tua vettura, non amerai l’India. Non la sopporterai probabilmente.

Shanti baia, Shanti.

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