venerdì 21 febbraio 2014

La capitale mondiale dell'Ashtanga yoga.

6 Febbraio

Poi Mysore. Abbiamo aspettato fino all’ultimo per decidere dove andare. Volevamo dirigerci verso Mumbai, Bombay all’inglese, dove io ho il COMPITO di partecipare ad un film di Bollywood. Dico, una volta nella vita, mi pare un’esperienza favolosa, e non è difficile per gli stranieri trovare un posto come comparsa una giornata. Lavori tanto, non ti pagano nulla, o comunque meno di dieci euro, molto meno. Non importa, di certo non vieni a fare una giornata come comparsa di Bollywood per soldi. Lo fai per punti vita. Ho anche conosciuto un produttore spagnolo di Bollywood (ma ho perso il contatt oovviamente), magari mi divertirò davvero, comunque… Il fatto di andare verso Mumbai ora era per passare da Pune, dove c’è l’ Osho meditation centre. Osho si inorridirebbe. Niente a che fare con il sesso tantrico o con la spiritualità. Il centro di Osho è un super resort dove sì, si può meditare perché almeno vendono i corsi di meditazione di Osho che potrai trovare in molte altre parti senza essere depredato senza motivo. Il sesso tantrico pare sia lasciato in segreto, puoi ottenere delle lezioni private… Dopo diversi colloqui… Le lezioni costano molto costano molto e le due insegnanti sono due ragazze dell’est Europa. Ora, ok che io sono per la fisica quantistica, per la compassione e il non giudizio… Ma qui sembra proprio che l’attività si ben altra che l’innalzamento spirituale. Oserei dire alla romana, Ce stanno a pià per c…
Detto questo Mysore. Una città che quasi non sembra indiana. Pulita, per gli standard indiani è svizzera. Mediamente organizzata, con aree residenziali, come Gokulam, dove ci siamo ritrovati perché è la zona della scuole di yoga. Senza yoga diventa subito noiosissima. Io sono qui immergermi finalmente nello yoga, imparare qualcosa che posso portarmi in giro. Scelgo, sotto consiglio di Sam, Ashtanga Yoga. Il tipo di Yoga che Benita, amica di Hikkaduwa, Sri Lanka, praticava. Ora senza starvi a spiegare le grosse differenze, l’Ashtanga yoga è uno dei più duri fisicamente parlando, perché ha molto ritmo e una respirazione pranayama non semplicissima. La peculiarità dell’Ashtanga è che è diviso in serie. Impari la prima serie, ci stai un paio di anni minimo e se sei bravo passi alla seconda. Quindi una volta che impari, lo pratichi. E’ sempre lo stesso ed è pazzesco.  Se posso, se ce la faccio, cerco di farlo ogni mattina, dopo i tibetani e prima della colazione. Ora… questa è la mia routine mattutina, spero di tenerla più a lungo possibile, anche tutta la vita. Sarebbe pazzesco.
Sveglia quando capita, spero sempre sul presto, ma non metto sveglie che sono un cosa infernale. Acqua e Apple cider vinegar raw (aceto di mele organico), che pulisce ed armonizza stomaco e fegato. Tibetani. I 5 tibetani sono 5 movimenti triati fuori da diverse culture tra cui la Sufi, lo Yoga e simili. Dieci minuti hai finito.
Ti tengono in forma, rallentano l’orologio biologico, svegliano il sistema linfatico, e alzano notevolmente l’energia. Infatti dopo i 5 tibetani è consigliatissimo meditare almeno dieci minuti. Io ne faccio 5 perché continuo la mia routine mattutina con la serie di Ashtanga Yoga (L’Ashtanga comprende una delle numerose respirazioni pranayama, vuol dire che fai pranayama per un ora), che mi tiene impegnato per un oretta e qui, posso poi dedicarmi alla meditazione. L’Ashtanga Yoga ti stanca e ci mancherebbe… A differenza di palestra o altre attività, sei stanco, ma sei attivo, hai un energia altissima, anche grazie al Pranayama (io ci faccio pure i 5 tibetani prima…) quindi qui la meditazione ti regala qualcosa di fantastico. Letteralmente senti la tua energia canalizzata e non solo esuberante. Venti, trenta minuti di meditazione profonda in questo modo, mi stanno stravolgendo la vita. Si smette di lottare con sé stessi, quindi si smette di lottare col mondo. Si perde ogni principio di frustrazione, ogni irritazione. Ti trovi a sorridere a situazioni che ti facevano incazzare come una faina incinta affamata. Ora passo e sorrido. A saperlo prima…
Dopo la meditazione rimango pochi minuti in silenzio, visto che comunque dopo tutta questa attività la mente è ovattata, ma estremamente ricettiva, buttarsi in dialoghi  o caos così di getto è quasi traumatico. La routine finisce con una bella colazione, quando posso insalata di frutta con yogurt o curd, e muesli e magari un po’ di miele organico. Questo innaffiato dalla mia tisana mattutina che generalmente è a base di curcuma e zenzero. Poi, dopo, non sempre, magari un caffettino.
Mi ci vogliono poco più di due ore quindi. Vuol dire che nella nostra società incivile è qualcosa che ti fa cambiare la tempistica della giornata, gli orari, ma soprattutto la sveglia. Il fatto è che affronti il mondo in maniera radicalmente diversa. Invece di essere una colonna di ferro, che risuona a ogni colpo ed è intollerante e chiusa verso l’esterno, sei una colonna di acqua e luce, che si adatta, che è inattaccabile, avvolgente e di natura più elevata.
Il Dhalai Lama ha detto, ed come dargli torto, che se insegnassimo ai bambini di 8 anni la meditazione, termineremmo ogni problema della terra in una generazione, a partire dalle guerre. Il fatto è che quando ne parli la gente generalmente ti risponde: non ho tempo, il che letteralmente non ha significato. Non parlo delle 2 ore, ma dei 20 minuti di meditazione. Oppure, no non fa per me, io faccio calcetto o pilates (?????). Oppure ancora, io medito quando passeggio, o quando suono, o quando sto davanti alla tv, o quando mi faccio una canna. Meditare vuol dire una cosa ben precisa, tra cui c’è il non pensiero, l’abbattimento dell’ego, cosa non possibili quando si passeggia o si suona. Farsi una canna, poi, è un altra storia… IL grande Osho ha introdotto meditazioni dinamiche per gli occidentali, perché appunto, la maggior parte di noi ha difficoltà estreme a concentrarsi in quel modo e soprattutto siamo i più grandi fenomeni della storia a convincerci di mille cose raccontandoci mille bugie, come appunto io non ne ho bisogno o io medito quando cammino.
Consiglio Osho a tutti. Provate a meditare, se lo fatte anche tre o 4 volte a settimana vi stravolgerà la vita.

Mysore passa in dieci giorni. Da sottolineare solo lo Yoga, Mysore sta allo Yoga quasi quanto Koh Tao sta al diving. E' la capitale mondiale dell’Ashtanga Yoga, quindi potete immaginare. Le giornata dopo lo Yoga passano tra una visita in città, o magari una visita ai rifugi tibetani che ormai sono centri abitativi con templi e università buddhiste, o un tuffo in piscina. Strino amicizia con molte ragazza, molte più donne che uomini nello yoga. Il che per un italiano, single, è manna dal cielo. Spero di rincontrare persone come Lindsey (Scozia) e Anastasia (Canada), compagne di yoga e Giorgi (Spagna) e Marie (Francia) compagne di albergo e di visite fuori porta.  Da qui ci dirigiamo pochi giorni verso Ooty, per un po’ di fresco ,di cui mi stancherò in un istante e mi lamenterò, visto che non riesco a non lamentarmi del freddo. Per me è antisociale e non etico. Principalmente ci dirigiamo per scrivere un articolo sul posto e sui gruppi etnici della valle del Nirgilis. Famosa per i suoi stupendi alberi di eucalipto.

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