Tokyo.
Prima cosa?
Prima cosa è WOW!
Scrivo ora dallo Shikansen per Kanazawa, 6
giorni nell’incredibile capitale. Una parentesi cyberpunk nella mia vita. Che
roba…
Prima cosa divertente è che il mio Shikansen
(il treno proiettile) fa 15 minuti di ritardo. Non che perda tempo, proprio si
ferma sui binari 15 minuti per un problema, controllo di sicurezza ad una
porta. Alla faccia della super puntualità, te pareva. Forse è che ci sto io
sopra e non ce la fanno, mi vogliono far arrivare con i soliti 15 minuti di
ritardo politico. Vabbè. Roba che succede un paio di volte l’anno.
Noto una cosa divertente, in Giappone ci sono le cabine telefoniche a gettoni, non ne vedevo una dai tardi anni ’90… Fa
strano vedere tutto così tecnologicamente avanzato e poi vedere cabine a
gettoni. Dico, qui ci stanno i water elettronici. Penso che sia una cosa che si
sappia, ma sono davvero ovunque. Ogni bagno, ogni buco zozzo sotto la stazione,
ogni singolo water è Panasonic, Samsung, Philips… etc, fa troppo ridere. Il
cesso elettronico, davvero cyberpunk, e poi hanno i telefoni a gettoni… bah!
Prendo la camera in un alberghetto piccolo, un business hotel, dove per terra è
tatami e futon (il futon è il materasso giapponese) e ti danno anche la
vestaglietta. Lo trovo delizioso. Mi giro la sera Uneo, bellissimo, con tutti
baretti e ristorantini tipici a dopo vado ad Akibahara, la zona Nerd, dove
tutto è Manga e videogiochi. Sale giochi spaventose ed assordanti, come se non
ci fosse un domani, come se non avessero mai inventato ormai l’intrattenimento
casalingo. Pazzesco. Bellissimo notare che la città è piuttosto economica, si
spende meno che nelle grandi città italiane, per dormire e mangiare, ti
staccano la testa i taxi, quello sì. Solo sei euro i primi dieci minuti, però
poi sono 4 euro a chilometro!!!!
Bellissimi i camion della mondezza, non sembrano tali. Profumati e
pulitissimi, lucidi, sembrano tutti nuovi, metallizzati, una cosa incredibile.
Penso ai camion romani e me viè da piagne.
Il giorno dopo visito un meraviglioso tempio
ad Asakusa, mi butto chilometri e chilometri sulle spalle, ancora e in tardo
pomeriggio becco due amici, Ale, che non vedo da due o tre anni e il carissimo
vecchio amico Takis. Uno dei migliori amici ai tempi del liceo, uno dei motivi
principi che mi ha spinto ha visitare il Giappone è anche stato riabbracciare
il mio vecchio amico e devo dire che è stato bello, ci raccontiamo gli ultimi
vent’anni e in qualche modo sembra che il tempo non sia mai passato. Cresciuti,
eppure sempre ragazzini. Bene, vuol dire che ci siamo temuti bene. Takis mi
porta ad un bar dove è pieno de gente completamente fuori di test. Un posto che
se fosse aperto fuori il Giappone fallirebbe in un attimo. Le cameriere vestite
come personaggi dai cartoni, con vocine assurde, tutto assurdo. Balletti,
lucine, gattini. Ci fanno fare un sorta di mini balletto con mani a cuoricino
sul finale per la birra, dicono così la birra è più buona. Ora, è assurdo, ma
una volta nella vita va fatto. La cosa è che loro, i giapponesi, molti di loro
almeno, ci vengono spesso. Vai a capire… O forse meglio di no, meglio non
capirlo, vivilo e basta.
La settimana continua macinando chilometri e
chilometri. A ieri, al conto, sono 126 tra Osaka e Tokyo. Il che non è un
problema, sono un gran camminatore da buon fotografo, il problema sono le
scarpe, io non sono più abituato alle scarpe, e sto facendo tutto in Converse,
non proprio adatte a questa moltitudine di passi al giorno. Vedo parchi, templi
e finalmente la meravigliosa Sakura, questo incredibili alberi di ciliegio, che
non fanno ciliegie (te pare che i ciliegi facevano le ciliegie? No, che sei matto).
Solo fiori bianchi, niente foglie, davvero uno spettacolo unico, altra cosa da
fare una volta nella vita. Una serata a ballare a Roppongi, giornate spese e
vedo praticamente tutta Tokyo, il mercato del pesce, la zona delle maschere,
compro per me la maschera da coniglio di Donnie Brasco, già mi vedo ad Alona, a
suonare elettronica con ‘sta maschera, Lucy’s son.
Le emozioni son tante, intense, mi rendo conto
che a mio gusto le donne Giapponesi sono le più belle al mondo, tra l’altro
tantissime bellissime, è proprio la quantità di ragazze stupende a farmi girare
la testa e ripenso alla mia, bellissima filippina che sembra un giapponese,
guarda caso…
Altro punti, tolta l’eleganza, dove
probabilmente l’italiano è ancora il numero uno, i giapponesi sono il popolo
che si veste più figo al mondo. Uno stile fantastico, curatissimo, sembrano
usciti tutti da film pazzeschi. E’ davvero un popolo incredibile. Tokyo, a mio
avviso, insieme a New Orleans, ma chiaramente per motivi completamente diversi,
è il posto più figo del pianeta, ma di tanto.
Fosse per me queste due sarebbero le due
capitali mondiali. Due luoghi fuori dal mondo.
L’ultima sera Takis mi regala una serata dal
taglio davvero futuristico fantascientifico. Skytrain, la piccola metro auto
pilotata e sopraelevata della nuova zona, sulla baia, che va tra i mega grattacieli
(ci sono grattacieli con forme incredibili e il più bello, a Shinjuku è una
scuola di moda, mi viene da piangere, io ovviamente pensavo fosse la solita
cazzo di banca, invece è una scuola!). IN piena serata prendiamo un ascensore,
46 piani in meno di un minuto, in vetro, che sfreccia verso l’alto regalandoti
una vista sulla baia, mozzafiato. Mi sento in un film e penso anche io: “Chissà
se i robot per andare a dormire pensano a pecore elettriche”. Questa non la
spiego, non è per tutti. Mi sento un personaggio di Blade Runner mentre ceniamo
in un ristorante a con vetrata sulla Tokyo notturna. Sashimi (appunto ciao ciao
vegan per ora), birra, sakè e un delizioso Hibiki, whiskey Jap. Ultima sera. Ciao amico mio, grazie di
tutto, ma ora ci vediamo presto, o torno io il prossimo anno o mi vieni a
trovare tu nel mio paradiso e…
Ciao Tokyo, città magica, città futuristica,
città cyberpunk, città piena zeppa di matti da legare.
Ciao grande,
RispondiEliminaHo letto il tuo testo e devo dire che mi è piaciuto molto.
Come te sono un amante del Cyberpunk, ovviamente credo di essere uno di quelli che non ha bisogno di chiarificazioni sulla parte Blade Runner eheheheheh, Comunque sia, spero di poterla visitare e vivere la Tokyo. Mi piacerebbe essere immerso in un mondo Cyberpunk alla Neuromante, Blade Runner e Tokyo penso sia una di quelle che si avvicina di più.
Ps, Vivo in UK, ma non mi basta. È molto vecchia come città e mentalità, quindi penso di cambiare un giorno. Il problema sarà la lingua in Giappone, ma mai dire mai :) Ci sentiamo caro
Ciao grande,
RispondiEliminaHo letto il tuo testo e devo dire che mi è piaciuto molto.
Come te sono un amante del Cyberpunk, ovviamente credo di essere uno di quelli che non ha bisogno di chiarificazioni sulla parte Blade Runner eheheheheh, Comunque sia, spero di poterla visitare e vivere la Tokyo. Mi piacerebbe essere immerso in un mondo Cyberpunk alla Neuromante, Blade Runner e Tokyo penso sia una di quelle che si avvicina di più.
Ps, Vivo in UK, ma non mi basta. È molto vecchia come città e mentalità, quindi penso di cambiare un giorno. Il problema sarà la lingua in Giappone, ma mai dire mai :) Ci sentiamo caro