mercoledì 6 aprile 2016

Tokyo. sakura, amici, matti e cyberpunk

Tokyo.
Prima cosa?
Prima cosa è WOW!
Scrivo ora dallo Shikansen per Kanazawa, 6 giorni nell’incredibile capitale. Una parentesi cyberpunk nella mia vita. Che roba…
Prima cosa divertente è che il mio Shikansen (il treno proiettile) fa 15 minuti di ritardo. Non che perda tempo, proprio si ferma sui binari 15 minuti per un problema, controllo di sicurezza ad una porta. Alla faccia della super puntualità, te pareva. Forse è che ci sto io sopra e non ce la fanno, mi vogliono far arrivare con i soliti 15 minuti di ritardo politico. Vabbè. Roba che succede un paio di volte l’anno.
Noto una cosa divertente, in Giappone ci sono le cabine telefoniche a gettoni, non ne vedevo una dai tardi anni ’90… Fa strano vedere tutto così tecnologicamente avanzato e poi vedere cabine a gettoni. Dico, qui ci stanno i water elettronici. Penso che sia una cosa che si sappia, ma sono davvero ovunque. Ogni bagno, ogni buco zozzo sotto la stazione, ogni singolo water è Panasonic, Samsung, Philips… etc, fa troppo ridere. Il cesso elettronico, davvero cyberpunk, e poi hanno i telefoni a gettoni… bah! Prendo la camera in un alberghetto piccolo, un business hotel, dove per terra è tatami e futon (il futon è il materasso giapponese) e ti danno anche la vestaglietta. Lo trovo delizioso. Mi giro la sera Uneo, bellissimo, con tutti baretti e ristorantini tipici a dopo vado ad Akibahara, la zona Nerd, dove tutto è Manga e videogiochi. Sale giochi spaventose ed assordanti, come se non ci fosse un domani, come se non avessero mai inventato ormai l’intrattenimento casalingo. Pazzesco. Bellissimo notare che la città è piuttosto economica, si spende meno che nelle grandi città italiane, per dormire e mangiare, ti staccano la testa i taxi, quello sì. Solo sei euro i primi dieci minuti, però poi sono 4 euro a chilometro!!!!  Bellissimi i camion della mondezza, non sembrano tali. Profumati e pulitissimi, lucidi, sembrano tutti nuovi, metallizzati, una cosa incredibile. Penso ai camion romani e me viè da piagne.
Il giorno dopo visito un meraviglioso tempio ad Asakusa, mi butto chilometri e chilometri sulle spalle, ancora e in tardo pomeriggio becco due amici, Ale, che non vedo da due o tre anni e il carissimo vecchio amico Takis. Uno dei migliori amici ai tempi del liceo, uno dei motivi principi che mi ha spinto ha visitare il Giappone è anche stato riabbracciare il mio vecchio amico e devo dire che è stato bello, ci raccontiamo gli ultimi vent’anni e in qualche modo sembra che il tempo non sia mai passato. Cresciuti, eppure sempre ragazzini. Bene, vuol dire che ci siamo temuti bene. Takis mi porta ad un bar dove è pieno de gente completamente fuori di test. Un posto che se fosse aperto fuori il Giappone fallirebbe in un attimo. Le cameriere vestite come personaggi dai cartoni, con vocine assurde, tutto assurdo. Balletti, lucine, gattini. Ci fanno fare un sorta di mini balletto con mani a cuoricino sul finale per la birra, dicono così la birra è più buona. Ora, è assurdo, ma una volta nella vita va fatto. La cosa è che loro, i giapponesi, molti di loro almeno, ci vengono spesso. Vai a capire… O forse meglio di no, meglio non capirlo, vivilo e basta.
La settimana continua macinando chilometri e chilometri. A ieri, al conto, sono 126 tra Osaka e Tokyo. Il che non è un problema, sono un gran camminatore da buon fotografo, il problema sono le scarpe, io non sono più abituato alle scarpe, e sto facendo tutto in Converse, non proprio adatte a questa moltitudine di passi al giorno. Vedo parchi, templi e finalmente la meravigliosa Sakura, questo incredibili alberi di ciliegio, che non fanno ciliegie (te pare che i ciliegi facevano le ciliegie? No, che sei matto). Solo fiori bianchi, niente foglie, davvero uno spettacolo unico, altra cosa da fare una volta nella vita. Una serata a ballare a Roppongi, giornate spese e vedo praticamente tutta Tokyo, il mercato del pesce, la zona delle maschere, compro per me la maschera da coniglio di Donnie Brasco, già mi vedo ad Alona, a suonare elettronica con ‘sta maschera, Lucy’s son.
Le emozioni son tante, intense, mi rendo conto che a mio gusto le donne Giapponesi sono le più belle al mondo, tra l’altro tantissime bellissime, è proprio la quantità di ragazze stupende a farmi girare la testa e ripenso alla mia, bellissima filippina che sembra un giapponese, guarda caso…
Altro punti, tolta l’eleganza, dove probabilmente l’italiano è ancora il numero uno, i giapponesi sono il popolo che si veste più figo al mondo. Uno stile fantastico, curatissimo, sembrano usciti tutti da film pazzeschi. E’ davvero un popolo incredibile. Tokyo, a mio avviso, insieme a New Orleans, ma chiaramente per motivi completamente diversi, è il posto più figo del pianeta, ma di tanto.
Fosse per me queste due sarebbero le due capitali mondiali. Due luoghi fuori dal mondo.
L’ultima sera Takis mi regala una serata dal taglio davvero futuristico fantascientifico. Skytrain, la piccola metro auto pilotata e sopraelevata della nuova zona, sulla baia, che va tra i mega grattacieli (ci sono grattacieli con forme incredibili e il più bello, a Shinjuku è una scuola di moda, mi viene da piangere, io ovviamente pensavo fosse la solita cazzo di banca, invece è una scuola!). IN piena serata prendiamo un ascensore, 46 piani in meno di un minuto, in vetro, che sfreccia verso l’alto regalandoti una vista sulla baia, mozzafiato. Mi sento in un film e penso anche io: “Chissà se i robot per andare a dormire pensano a pecore elettriche”. Questa non la spiego, non è per tutti. Mi sento un personaggio di Blade Runner mentre ceniamo in un ristorante a con vetrata sulla Tokyo notturna. Sashimi (appunto ciao ciao vegan per ora), birra, sakè e un delizioso Hibiki, whiskey  Jap. Ultima sera. Ciao amico mio, grazie di tutto, ma ora ci vediamo presto, o torno io il prossimo anno o mi vieni a trovare tu nel mio paradiso e…

Ciao Tokyo, città magica, città futuristica, città cyberpunk, città piena zeppa di matti da legare.

2 commenti:

  1. Ciao grande,
    Ho letto il tuo testo e devo dire che mi è piaciuto molto.
    Come te sono un amante del Cyberpunk, ovviamente credo di essere uno di quelli che non ha bisogno di chiarificazioni sulla parte Blade Runner eheheheheh, Comunque sia, spero di poterla visitare e vivere la Tokyo. Mi piacerebbe essere immerso in un mondo Cyberpunk alla Neuromante, Blade Runner e Tokyo penso sia una di quelle che si avvicina di più.
    Ps, Vivo in UK, ma non mi basta. È molto vecchia come città e mentalità, quindi penso di cambiare un giorno. Il problema sarà la lingua in Giappone, ma mai dire mai :) Ci sentiamo caro

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  2. Ciao grande,
    Ho letto il tuo testo e devo dire che mi è piaciuto molto.
    Come te sono un amante del Cyberpunk, ovviamente credo di essere uno di quelli che non ha bisogno di chiarificazioni sulla parte Blade Runner eheheheheh, Comunque sia, spero di poterla visitare e vivere la Tokyo. Mi piacerebbe essere immerso in un mondo Cyberpunk alla Neuromante, Blade Runner e Tokyo penso sia una di quelle che si avvicina di più.
    Ps, Vivo in UK, ma non mi basta. È molto vecchia come città e mentalità, quindi penso di cambiare un giorno. Il problema sarà la lingua in Giappone, ma mai dire mai :) Ci sentiamo caro

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