Capodanno è passato davvero veloce, senza troppi brividi.
Ci siamo spostati a Gokarna.
Gokarna è un posto davvero incantevole. Generalmente
declinata in 4 spiagge: Kudli, Ohm, Half Moon e Paradise.
Le prime due sono le più battute. Tutto il giorno sulla
spiaggia è andirivieni di chi fa Yoga, soprattutto mattina presto e pomeriggio.
C’è chi medita, chi fa stretching, chi qualche diverso esercizio spirituale o
fisico. C’è anche chi prende il sole, pochi. Si passeggia molto, si fanno
interminabili Jam session con mille e mille strumenti. Mai visti tanti
strumenti per me nuovi (fantastico l’Hangdrum, uno strumento a percussione,
sembra un ufo suona solo in Re minore, riempie l’aria come niente altro. Per
averlo servono qualcosa come tremila dollari), cercare la chiave tutti insieme,
la giusta tonalità e poi irradiare di musica l’intera spiaggia. Mi unisco
quando posso con la mia Janis, la mia fierissima chitarra, più vecchia di me,
che in questo viaggio sta collezionando enormi quantità di magnifica energia
nel suo legno. Più passa il tempo più Janis suona con una voce che sembra Etta
James.
Il juggling è stranamente ai minimi termini per una
situazione del genere. Quando c’è l’opportunità tirare fuori i miei fire pois
(i fire pois sono quelle catene con una piccola torcia ad una estremità a cui
si da fuoco e con questi si fa giocoleria) per allenarmi e regalare agli amici
le mie ultime evoluzioni. Il juggling, giocoleria in italiano, è bellissima. A
parte il lato ipnotico, di per sé, se fatta in maniera almeno decente, porta
bellezza. Ogni cosa che porti bellezza è magnifica. Il mondo ha bisogno di più
bellezza possibile.
Bellezza e surrealismo. Il surrealismo anche è importante,
l’improbabile e l’improbabilissimo, quando si materializzano di fronte ai tuoi
occhi, ti fanno sognare. Ho sentito parlare del Messico, conosco il Laos, come
posti surreali, ma sono convinto che alla fine l’India mi conquisterà anche per
il suo profondo surrealismo. Probabilmente, dai racconti che sento e da quello
che sto iniziando a vedere, l’India mi apparirà come il posto più surreale del
pianeta. Staremo a vedere. Mentre aggiornavo il mio sito internet, collegato
alla rete da un ristorante, mentre pranzavo, si presenta una mucca, passeggia
tranquillamente all’interno di questo ristorantino bordo spiaggia e se ne va
per l’uscita posteriore, tutto perfettamente regolare. Abbiamo fatto gruppo con
dei ragazza Israeliani, su tutti Yaquir e Eliasaf, di cui parliamo nel nostro
blog TANTRIC SEX and PSYCHEDELIC, suonano molti strumenti, ma sono davvero
eccellenti con il Saw, Yaquir e con l’Oud Elisasaf. Questo posto è davvero incredibile,
ma come altri, forse più di altri ha la capacità di farti perdere mesi, senza
proseguire il viaggio, perché la qualità della vita è molto alta.
Ieri sono arrivati Fish e Lulu dallo Sri Lanka. In pochi
giorni Lulu mi ha avvisato che sarebbe venuta per l’ultima settimana a trovarmi
in India, le ho detto cosa avevano detto i Tarocchi, per vederci dovrai darti
da fare, Fish, che sarebbe Yonni, il ragazzo israeliano che ho incontrato in
Mirissa e che ho fatto venire in Hikkaduwa e che mi parlava sempre di questa
ragazza israeliana che gli faceva perdere la testa. I tarocchi avevano ragione,
per Lulu è stato difficile arrivare sin qui, per via del visto, diversi
problemi l’avevano fatta desistere, fino a che si è detta, che anche alla fine
avendo pochissimi giorni, avrebbe affrontato i casini burocratici
indo-srilankesi (passatemi questo aggettivo) e ce l’avrebbe fatta.
La cosa fantastica, che a chiamarla semplice coincidenza ci
vuole coraggio è questa… La devo spiegare bene perché non so se a parole rende:
Verso la fine di novembre in Mirissa, con Yonni, avevo
deciso che da li a un paio di giorni sarei volato in India. Yonni mi diceva che
senza sapere ancora quando lui sarebbe tornato in India, perché ama quel posto
e perché aveva bisogno di rivedere quella ragazza di cui si stava innamorando.
Qui arrivano Daniel e Orry, grazie ai quali rimango un paio di giorni in più in
Mirissa. Daniel poi mi convince facilmente a seguirli a Hikkaduwa, visto che
avevo ancora quasi una settimana, considerando il mio visto. Perché no? L’India
non si muove. Da li come ho scritto sono andato a Colombo salutando tutti e
quella famosa sera, l’ultima utile per comprare il volo non lo feci spinto da un
istinto molto profondo. C’era un disegno che ancora non vedevo. Torno quindi a Hikkaduwa
e con Barbi decidiamo di venire in una quindicina di giorni in India per il
nostro progetto. Da li io torno a Mirissa per una festa della Red Bull
organizzata dagli amici conosciuti a colombo e chiamo Yonni. La sera della
festa convinco Yonni a venire a Hikka,
che è un po’ meno bella, ma si sta alla grande. Lui ci sta, mi segue. A Hikka
tutti hanno gran divertimento, Daniel e Orry se ne vanno e spendiamo il paio di
settimane tra spiaggia, surf, nuovi amanti (Lulu), amanti a distanza (Yonni e
il suo amore) e sole e musica. Si parte per L’India. Salutando tutti. A Goa io
e Barbi passiamo i nostri giorni e l’ultimo giorno prima di andare ad Hampi
andiamo a trovare Daniel, che ha speso gli ultimi giorni giù a Goa, in una
frazione differente dalla nostra. La sera stessa Daniel ci dice, vestendosi
ancora da forza superiore e premonitrice, no Hampi, ora via a Gokarna. Senza
dubbio e senza ragione valida abbiamo detto ok Gokarna. Qui si chiude il
cerchio. Fish doveva venire a Gokarna, e chi lo sapeva? Lulu viene in India
cogliendo l’occasione della compagnia di Fish per il viaggio. Quindi si
presentano qui, chi è la ragazza di cui parla da più di un mese? Una del nostro
gruppo.
Io non so se vi rendete conto leggendo della quantità di
piccole cose che ci ha portato qui e fatto riunire con Fish e con Lulu… Qui
saremmo potuti diventare amici con tantissime altre persone, Ci sono due
spiagge grandi strapopolate di hippie di ogni tipo, backpakers e locali. Noi
stringiamo amicizia con il gruppo della ragazza di Fish. Arrivando qui grazie a
Daniel, senza il quale non sarei nemmeno stato a Hikkaduwa e non avrei
conosciuto Lulu e Barbi, che senza di me non sarebbe assolutamente venuto in
India, non in questi termini almeno. Tra le migliaia di ragazze che Fish poteva
incontrare in Inda proprio quella del nostro gruppo (tra l’altro carinissima e
se non avessi saputo che Lulu stava arrivando mi sarei probabilmente buttato su
lei… Menomale…. Sarebbe bruttissimo fare un torto a quella meravigliosa persona
che è Yonni). Abbiamo saputo poi che la
ragazza in questione ovviamente ci conosceva dai racconti, ma non aveva
collegato in questa settimana che potessimo essere noi. Insomma, dice, sarebbe
tata una coincidenza incredibile. Proprio cosi, invece, è accaduto. Un cerchio
che si chiude, ma che è ovvio ci sta portando da qualche parte. La coscienza cosmica
è qualcosa di grandiosa, esserne consapevoli, viverla, respirarla, ti pone in
posizione incredibile rispetto alla vita. Non è stato facile arrivare a questo
punto, al punto di rendersi conto cosa c’è davvero qui. Qui c’è Madre Terra che
va ascoltata, a cui dobbiamo connetterci e che ci parla giornalmente. Siamo
anima ed energia. Non è facile, dicevo, per chi nasce Cristiano Cattolico a
Roma, crescendo tra suore, preti, chiese, catechismo e tutto il resto accettare
coscientemente quello che si vede e chi si respira e che si esperienza. Dal punto
di vista cristiano lo scorso anno ho Perso La Fede. Dico che è stato doloroso e
non traumatico. E lento. Dico, io, oggi, quel periodo mi sono svegliato, sono
tornato consapevole (perché nasciamo consapevoli e poi veniamo traviati). Respiro,
vivo e accetto la realtà che mi si presenta davanti agli occhi, che mi fa amare
Madre Terra e rispettarla e mi fa lavorare per connettermi ad essa, che mi fa
amare TUTTI i miei fratelli indistintamente da colori, credenze, abitudini.
Siamo tutti la stessa famiglia, chi legge qui ora, io che scrivo, chi non vedrà
mai le mia parole, chi parla altre lingue, che vive in altri posti. Grazie Dio
per avermi fatto capire che non sei mai esistito, e di avermi spinto a reimbarcare a vivere e a capire ascoltando il mio corpo e la mia energia.
Cazzo, parlo come un hippie da film...